Una rassegna d’arte nel Museo Diocesano di Andria dal 10 al 17 dicembre

”Alfonso Di Pasquale – L’artista dimenticato” è la rassegna d’arte contemporanea organizzata nell’ambito della seconda edizione di FidelisArte, a cura di Gianfranca Ricciardelli e Nicola Miracapillo, un appuntamento che vede la partecipazione di Leonardo Lonigro e del prof. Antonio Iaccarino. L’evento, in programma dal 10 al 17 dicembre (9.30-12.30 e 16.00-20.00) presso il Museo Diocesano, in via De Anellis, 46, ad Andria, ripercorre la storia creativa di un uomo che ha segnato il Primo Novecento esportando la tradizione andriese per l’Italia.

Finito ingiustamente, fino a qualche anno fa, nel dimenticatoio, Alfonso Di Pasquale ha ripercorso le orme di una strada tracciata da artisti del calibro di Pàstina, Vaccarella e Tota, autori locali da cui si è lasciato ispirare divenendo, a tutti gli effetti, il ”maestro” di un’era anacronistica, uno stile ancora attuale per chi, come lui, nato nel 1899, aveva combattuto sul Piave e a Vittorio Veneto, per poi iscriversi all’Accademia delle Belle Arti di Roma, città da cui ha attinto un classicismo che si riconosceva nell’esaltazione di sublimi forme estetiche.

Un’ordinata disposizione di figure riscontrabili in opere come “Rosaria” o “Giuditta”, una tecnica intesa come deus ex machina che guarda tutti dall’umile piedistallo del suo genio. Un gioco di panoramiche e primi piani evidenti in lavori quali “Concerto mascagnano” e “Bagno del cavallino”, paradigmi di chiaro-scuri tipici del De Chirico. Una grande amicizia la loro, un’ammirazione tale che portò De Chirico a definire i colori usati da Di Pasquale “misteriose alchimie”.

“La preghiera del mattino” rappresenta la perfetta e matura sintesi fra la tranquillità paesaggistica e la rigidità di una suora, un mix anelato ne “La Tranvia” e ne “La Primavera andriese”, in cui l’aria incontaminata della campagna traspira dalle cornici nostalgiche della sua terra.

Alfonso Di Pasquale muore nel 1987, ma la sua Arte deve riconciliare soprattutto i più giovani con la magnificenza della Vita.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.