Si può essere pro o contro Celentano, ma è innegabile che le questioni richiamate sono di vitale importanza nel nostro oggi per il nostro futuro

Il programma di Celentano è una seria critica al consumismo, nella società dell’indifferenza, che deruba la libertà di scelta. La cultura dell’odio, richiamata dall’apparizione delle torri gemelle, del campo di concentramento di Auschwitz e delle dittature, spingono ad una seria riflessione sul nostro progresso. La schiavitù dell’uomo, richiamata dall’immagine biblica iniziale degli ebrei, schiavi in Egitto, trova una nuova forma di oppressione dai datori del potere con l’immagine dello “zucchero che fa ingoiare la pillola”. Nel testo cantato dal tornitore Adrian che parla di un “tempo non bello” in cui “case scatola come acciughe dove sono concepiti bimbi con rughe”. Il brano, cantato dal palco, denuncia l’indifferenza di una umanità senza volto. L’orologiaio Adrian sfugge alla tecnologia del controllo e disturba per la sua diversità.

Adrian fa notare come dietro due vecchiette si nascondano due ragazze, il fatto che l’apparenza inganna. L’amore invece ha i sintomi paragonabili ad una malattia, la cui cura d’amore è “la bellezza che non si paga”. Per il potere detentore dell’odine altrui gli uomini sono  diretti  dall’idea falsa di benessere e sicurezza. La vera pace è presente in un poveraccio, senza abitazione, che è picchiato perché ricco della verità interiore. Le distopie sono pasque contrarie, rappresentata dalla Napoli futura, che fanno passare dalla vita alla morte. La presenza di bici in mezzo a macchine lussuose sono un invito ad umanizzare il tempo, prendendosi la libertà di riflettere sulla bellezza dell’innamoramento, culminante nella tenerezza di un bacio di due giovani, il gesto di chi sa cambiare il mondo, bisognoso di vero amore.

Si può essere pro o contro Celentano, ma è innegabile che le questioni richiamate sono di vitale importanza nel nostro oggi per il nostro futuro. Possa ogni messaggio di speranza trasformarsi in un cuore rinnovato che sappia custodire il meglio, per una crescita integrale che coinvolga pienamente l’umanità tutta.


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Sacerdote della diocesi di Andria, attualmente sono fidei donum in Valle d’Aosta, ho conseguito la Licenza in Antropologia Teologica presso la Facoltà Teologica Pugliese “Regina Apuliae” di Molfetta. Autore di numerosi libri presso le Edizioni Sant’Antonio; collaboratore della Rivista Trimestrale di Teologia e Spiritualità “Jesus Caritas - Famiglia Carlo de Foucauld” e curatore della rubrica “Ripensare tra bellezza e verità” sul sito del mio paese d’origine: Canosaweb.it. Ogni martedì, pubblico sul mio canale youtube (https://www.youtube.com/channel/UCCgVJk1DCdYQhIeh9c6jmBQ) dei video-incontri di tipo culturale, spirituale e religioso, per riflettere ed interrogarsi sul senso della vita, sull'amicizia e la bontà.