
Testa bassa, umiltà e schiena dritta. Tre propositi, punti cardine per un primo bilancio, il resoconto di una fase iniziale amministrativa che la sindaca Giovanna Bruno ha affrontato con dignità e competenza, provando a guidare Andria nella difficile, ma possibilissima, rinascita post Covid.
Sindaco Giovanna, dopo più di otto mesi dal suo insediamento, si può tracciare un bilancio di questa esperienza ancora alle fasi iniziali?
Sono passati otto mesi dalla mia proclamazione a sindaco… non mi sembra vero! Tutto avrei immaginato, tranne di dovermi misurare con la terribile pandemia che ha dettato, per molti versi, l’agenda di questo inizio amministrativo! Ho attraversato la solitudine negli uffici (causa covid mi era proprio impossibile relazionarmi a dirigenti e dipendenti, spesso assenti per smart working o, peggio ancora, perché contagiati!), la difficoltà degli operatori sanitari, la rabbia di tante categorie produttive, nuovamente costrette a chiudere i battenti. Ho dovuto assumere decisioni delicate, a volte contro corrente ma necessarie. Questo è stato l’inizio….
Dopo otto mesi, guardando indietro, posso dire che nonostante queste difficoltà e nonostante il quadro complessivo della città, piuttosto negativo per vari aspetti, molto è stato seminato e tanti atti e azioni sono stati prodotti.
Dalla rimodulazione del piano di riequilibrio alle relazioni con regione e governo centrale, dalle tantissime iniziative culturali, quasi tutte a km zero, al completamento di procedure come quella riguardante la questura o le procedure di messa in sicurezza della discarica San Nicola la guardia. Dalla partecipazione a bandi importanti (abitare sostenibile, rigenerazione urbana, innovazione tecnologica, politiche giovanili, canile comunale, progetti Gal) alle svariate convenzioni (ance, ferrotramviaria, ordini professionali, associazioni di protezione civile). Dal riuso di spazi e immobili pubblici (dal Dopo di Noi al polivalente di San Valentino, dai parchi e aree verdi passando per le strutture sportive messe a disposizione per attività varie, solo per citarne alcuni) alla riqualificazione di alcune piazze e strade; dai tavoli di lavoro (terzo settore, forum ambientalista, associazioni sportive, commercianti, categorie professionali) alla informatizzazione del SUE, dalle attività di marketing territoriale alla sostenibilità ambientale. L’elenco è ancora lungo, lunghissimo. Basti vedere le tantissime delibere di giunta, le determine dirigenziali, le ordinanze sindacali, gli atti di consiglio. Non mi sembra quasi vero che in questi otto mesi, con il mondo quasi fermo, in piena pandemia, tra tante difficoltà, siamo riusciti a produrre così tanto. Davvero vorrei poter citare ogni singola azione, ma rischierei di stancarvi.
Se potesse scegliere tre priorità, quali posizionerebbe sui binari della più prossima azione amministrativa?
- La cura delle persone e per le persone (“le persone al centro”).
- La sicurezza e la pulizia urbana.
- L’attenzione al quotidiano, alle piccole cose/necessità di ogni giorno.
Questo è sono un elenco esemplificativo.
A pari livello ci metterei tanto, tantissimo: politiche del lavoro, sviluppo turistico, organizzazione amministrativa, manutenzione stradale, decoro urbano, rigore ambientale, organizzazione urbanistica, affermazione della legalità ecc… D’altra parte è il minimo… avere uno sguardo d’insieme sulla città e sui suoi problemi é d’obbligo per un primo cittadino.
A che punto è l’incredibile macchina organizzativa messa su per la campagna vaccinale?
Abbiamo fatto una importante operazione ‘sociale’. In primo luogo mettendo a disposizione della ASL il centro Dopo di noi, in villa comunale. Uno di quegli esempi di beni riattati con denaro pubblico e mai resi fruibili.
Destino simile per il polivalente di San Valentino, lasciato in balia di incivili e teppistelli.
Invece, con l’hub vaccinale, non solo il quartiere ha cominciato a farsi conoscere da tanti andriesi che ne ignoravano l’esistenza e le caratteristiche positive, ma si è innescato un meccanismo di accoglienza e di inclusione davvero notevole.
Per rispondere strettamente alla domanda: la campagna vaccinale prosegue senza intoppi di rilievo (ad eccezione di qualche episodio di scostumatezza e arroganza dei vaccinandi), con numeri giornalieri importanti e con tanta dedizione da parte degli operatori sanitari e delle associazioni di protezione civile (coordinate dalla polizia locale).
Siamo passati dallo scetticismo iniziale alle continue pressioni di chi vuole per forza vaccinarsi e fa fatica a capire che ci sono regole organizzative ed anagrafiche a cui attenersi.
Crede che l’entusiasmo della cittadinanza al momento della sua elezione rischi di scemare a causa delle limitazioni socio-economiche imposte dal Governo centrale, o esiste una luce in fondo al tunnel che le permetterà di realizzare la Andria che ha sempre sognato?
Non ho avuto il piacere nemmeno di vivere un momento di festa con sostenitori e simpatizzanti, ma l’entusiasmo è lo stesso di quei magici giorni di ottobre.
E a tutti quelli che criticano, attaccano, offendono… rispondo solo con una carica di entusiasmo e determinazione in più.
Stessa cosa vale per la mia squadra di governo, così come per la maggioranza.
Dalla mia parte ho la consapevolezza di aver fatto un patto di lealtà con gli elettori: niente promesse campate in aria, niente illusioni o false aspettative. Ho sempre sostenuto che ci avrebbe aspettato un lavoro immane, visto che ci tocca lavorare sulle macerie di ogni tipo. Ho sempre manifestato la necessità di lavorare in rete, in squadra. Ho sempre annunciato che i grandi sogni si realizzano con piccoli, costanti passi. Ed è quello che faccio, ogni giorno. Piccoli passi, uno accanto all’altro. Con la schiena dritta, la testa bassa di umiltà e i piedi ben piantati a terra per non smarrire la strada.
Con determinazione e impegno, giorno dopo giorno.