Il TTIP è il trattato di libero scambio e commercio negoziato dall’unione Europea e dagli Stati Uniti. L’obiettivo del TTIP è l’ eliminazione delle barriere doganali EU e USA. Peccato che il commercio tra UE e USA sia quasi libero al 100 % già da tempo.
Il libero scambio tra UE e USA è un dato di fatto che gli analisti confermano in tutti i loro studi. Sembra, dunque, che di un ulteriore abbattimento delle barriere doganali non ci sia bisogno. E allora qual è il vero obiettivo del TTIP?
È presto detto: l’eliminazione delle barriere normative con stardard normalmente più rigidi in Europa in particolare in ambito di leggi ambientali e di sicurezza alimentare. Ciò renderebbe possibile la libera circolazione delle merci, faciliterebbe il flusso degli investimenti e l’accesso ai rispettivi mercati dei servizi e degli appalti pubblici. Peccato che il libero scambio non tuteli i consumatori europei, ma solo gli interessi economici delle multinazionali americane dell’alimentare.
Un esempio? In Europa è vietato importare carne trattate con ormoni, perché non si conoscono gli effetti degli stessi sulla salute, negli USA invece il 90 % della carne è imbottita di ormoni. Bene, con la firma del TTIP la carne USA verrebbe introdotta nel mercato europeo, senza più limiti.
Altri esempi di prodotti potenzialmente nocivi che verrebbero introdotti nel mercato europeo a seguito del TTIP? Eccoli:
- polli lavati nel cloro
- frutta e verdura geneticamente modificata (ogm)
- pesticidi cancerogeni e interferenti endocrini
Il tutto, senza alcuna etichetta identificativa, cosicché il consumatore non potrebbe distinguere e comprare alimenti trattati o non trattati!
Quasi superfluo ricordare che i prodotti delle multinazionali USA sono molto più economici di quelli degli agricoltori e allevatori europei e la loro introduzione sul mercato europeo potrebbe causare:
- la chiusura di molte imprese locali
- la perdita di 600.000 posti di lavoro
- la scomparsa di prodotti nazionali
Curiosi su come si possano trattare le carni e farle apparire per quello che non sono? Guardatevi questo video sui “polli gonfiati”. Magari vi passerà la voglia di pollo (non italiano) e patate al forno, ma potrebbe nascere la giusta indignazione per decidere di conoscere e far conoscere:
