
A Trani un evento tra arte, memoria e identità europea
Il 23 maggio 2025, nella storica cornice dell’Auditorium della Chiesa di San Luigi a Trani, si è svolto un evento che ha unito musica, ricerca storica e impegno civile: il “Concerto per Giustina”, momento culminante della Seconda Edizione del Premio Europeo Giustina Rocca, organizzato dal Centro Studi Giustina Rocca in collaborazione con l’Associazione Musicale Arcadia.
L’iniziativa, che ha visto il patrocinio del Parlamento Europeo, del Ministero della Cultura, della Regione Puglia, del Consiglio Nazionale Forense, dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, del Comune di Trani e di numerose realtà associative (tra cui Lions Club, Croce Bianca e Osservatorio Giuridico Italiano), si è configurata come una vera e propria celebrazione del Rinascimento, rivisitato attraverso la lente della contemporaneità e dell’identità europea.
Giustina Rocca, giurista tranese del Quattrocento, considerata la prima donna avvocato della storia moderna, è stata omaggiata attraverso un raffinato concerto-spettacolo a lei dedicato, costruito con rigore filologico e respiro teatrale. Il programma, a cura dell’Ensemble Barrueca dell’Accademia Musicale Arcadia guidato dal M° Roberto Fasciano, ha offerto un itinerario sonoro intorno alla musica da danza e trascrizioni di musica vocale del XVI secolo, attingendo al repertorio franco-fiammingo, italiano e anglo-francese.
L’ensemble — composto da Roberto Fasciano (clavicembalo, maestro concertatore) Stefania Lomolino e Claudia Fasciano (violini), Luciana Visaggio (oboe), Paola De Candia (violoncello) e Antonio Ocello (percussioni) — ha offerto un’interpretazione filologicamente accurata e ricca di espressività della musica strumentale rinascimentale, restituendone l’eleganza timbrica, la varietà ritmica e la funzione sociale nei contesti cerimoniali e di intrattenimento delle corti europee del XVI secolo.
La scelta delle fonti è stata determinante: a partire dalle raccolte di Claude Gervaise, Thoinot Arbeau, Pierre Attaingnant e Michael Praetorius, fino a frammenti anonimi provenienti da codici italiani e spagnoli del primo Cinquecento, l’ensemble ha costruito un repertorio coerente, volto a evidenziare l’equilibrio tra la forza ritmica della danza e la incisività espressiva del linguaggio strumentale. Ogni brano è stato presentato in una veste interpretativa fedele agli strumenti storici, ma al tempo stesso viva, comunicativa, pensata per coinvolgere il pubblico contemporaneo senza cedere a compromessi filodrammatici.
A impreziosire il concerto è stata la presenza scenica di Giustina Rocca in forma drammatizzata, rievocata dalla voce recitante di Stefania De Toma in un monologo originale che ha intrecciato poesia, documento storico e invettiva civile, rendendo tangibile la lotta per la giustizia e la dignità femminile già presente nel pensiero umanistico. La performance ha rappresentato un raro esempio di teatro musicale documentario, nel quale l’intreccio fra testo, musica e gesto ha saputo trasmettere un messaggio attuale attraverso linguaggi antichi.
Questo evento non è stato solo un momento di spettacolo, ma un atto di pedagogia civile e culturale: ha permesso al pubblico di riscoprire l’energia e la libertà insita nella musica antica, spesso percepita come distante o “museale”, e al contempo ha rilanciato la figura di una donna che, in epoca di tribunali e inquisizioni, ha saputo farsi voce autonoma, autorevole, europea ante litteram.
Il Concerto per Giustina si inserisce oggi tra le più significative esperienze di riscoperta musicologica e civile del Rinascimento, capace di generare dialoghi trasversali tra arte e società, tra memoria e attualità. In un tempo che chiede nuovi paradigmi di cittadinanza e cultura condivisa, iniziative come questa dimostrano come la musica — quando radicata nella ricerca e nella passione — possa tornare a essere strumento di cambiamento e consapevolezza.