
La guerra che ha scatenato la Russia contro l’Ucraina sta tenendo con il fiato sospeso il mondo intero, e naturalmente anche la Cina segue con preoccupazione le sorti del conflitto.
Con questo articolo proverò solo a dare un’idea, per quel che ne so io, di come i cinesi stanno vivendo questa guerra, senza aggiungerci considerazioni personali.
Dico solo che se imponiamo sanzioni e pretendiamo che vi aderiscano anche Paesi che non sono d’accordo con queste, potrebbe finire molto male.
La Cina, come era ovvio aspettarsi, non ha nessuna ragione per schierarsi contro la Russia, non le conviene economicamente e tantomeno militarmente, visto che è un Paese confinante, ma neanche ha interesse a sostenere i russi in questa loro “avventura” bellica, in quanto ciò li metterebbe a rischio sanzioni. La loro posizione quindi, come sostenuto più volte dal Ministro degli Esteri Wang Yi, e dalla portavoce Hua Chunying, è di non sostenere la Russia né militarmente né con la fornitura di armi, anche perché, a detta loro, la Russia non ne ha bisogno.
Per bocca del portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin, la Cina ha messo in chiaro che non aderirà alle sanzioni alla Russia, ritenute unilaterali e illegali, mentre Zhao Lijian, vicedirettore del Dipartimento dell’informazione del ministero degli Affari esteri cinese, ha affermato senza tanti giri di parole che la responsabilità del conflitto è soprattutto della Nato (che per la Cina vuole dire Stati Uniti) e dei suoi progetti di espansione a Est, ricordando che il Paese più guerrafondaio al mondo sono sempre gli Stati Uniti. Interessante notare come Zhao Lijian sia molto attivo su Twitter e come ciò sia rimarcato dalla stampa cinese, anche se Twitter ufficilamente è censurato in Cina. Va detto però che si tratta comunque di una censura di carta, visto che tanti cinesi e stranieri residenti in Cina sono muniti di VPN, compreso il sottoscritto, tramite la quale si può accedere a qualunque sito.
Inoltre, la stampa locale e il governo insistono molto sulla presenza in Ucraina di laboratori di armi biologiche realizzati lì dagli americani, e su cui l’amministrazione Biden tace. I media cinesi sottolineano anche la doppia morale che sta dimostrando il mondo dello sport, soprattutto della Premier League che ha organizzato iniziative a sostegno dell’Ucraina quando in passato ha multato e punito calciatori e tifosi che mostravano bandiere e slogan pro Palestina, e naturalmente criticano anche l’esclusione da quasi tutte le competizioni sportive di atleti russi e bielorussi, evidenziando che ciò non era mai successo prima, soprattutto quando a invadere erano i Paesi Occidentali.
E la gente comune, cosa ne pensa?
Per molti cinesi, più che una guerra tra Russia Ucraina, questo è uno scontro tra Nato, colpevole di volersi allargare a Est, e Russia, e ciò li porta a stare dalla parte dei russi, anche perché temono che una debacle della Russia sarebbe devastante anche per la Cina, che è Stato confinante e partner strategico del più grande Paese dell’Ex-Unione Sovietica.
Una delle frasi più ricorrenti sui social è 支持普京 (zhichi Pujing), cioè “Sostengo Putin”, però senza nessuna manifestazione di piazza, ma comunque non manca chi prova empatia per gli ucraini, come un ragazzo residente a Odessa (uno dei seimila cittadini cinesi che sono stati rimpatriati dall’Ucraina) che invitava i suoi connazionali a non sostenere ciecamente Putin, visto che neanche i russi lo stanno facendo.
Su una APP di cinesi in Italia, si è parlato dell’iniziativa dei comuni italiani di illuminare i monumenti con i colori della bandiera ucraina, ma i commenti degli utenti sono tutt’altro che positivi, come mostra lo scrrenshot di cui vi riassumerò i contenuti.
C’è chi ironizza amaramente sul fatto che con l’aumento di luce e gas non si dovrebbero tollerare certi sprechi, chi invece sottolinea l’inutilità di certe iniziative, visto che non portano nessun sostegno concreto alla popolazione ucraina. Qualcuno invita gli italiani che sostengono l’Ucraina ad andare a combattere per loro, e c’è anche chi invita sarcasticamente a donare un po’ di pasta agli ucraini, piuttosto che accendere luci.
Qualche utente critica anche fortemente l’atteggiamento italiano completamente piegato agli interessi degli Stati Uniti.
Insomma, una visione decisamente differente dalla nostra.