Ma nubi minacciose sono all’orizzonte per l’export del vino in Russia: previste forti contrazioni a causa delle contro sanzioni di Mosca

Sarà un annus horribilis per l’export verso la Russia dell’agroalimentare di qualità italiano ad iniziare dal vino. La guerra Russia-Ucraina avrà effetti pesanti sul settore dell’agroalimentare, in speciale modo del “nettare degli dei” made in Italy e di conseguenza per quello pugliese, che ricordiamo essere la seconda regione italiana per ettolitri prodotti, con 9,7 milioni, preceduta dal Veneto (con circa 11 mln di ettolitri).

Il Belpaese è attualmente il primo fornitore di vino della Russia (con una quota di mercato del 30%, davanti a Francia e Spagna) con un giro d’affari che lo scorso anno è stato di 375 milioni di dollari e che aveva registrato un progresso sull’anno precedente dell’11% circa. Oltre al boom della domanda di spumanti (+25%), tra le denominazioni più richieste da Mosca, il Prosecco, il Lambrusco e l’Asti spumante, oltre ai vini Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti.

Ed una fetta del mercato della federazione russa se la stavano conquistando anche i vini pugliesi, che per qualità non sono certamente secondi a nessuno. Per avere un’idea del valore raggiunto e dell’aumento delle produzioni vinicole pugliesi registrate, basterà citare il caso del Primitivo di Manduria che ha chiuso il 2021 con risultati più che lusinghieri, che premiano anche una accorta politica di marketing, a cura del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. I dati ufficiali parlano chiaro: prodotti oltre 23 milioni di litri (+ 2 milioni rispetto al 2020) che equivalgono a più di 30 milioni di bottiglie (+ 2 milioni rispetto al 2020) con un fatturato di 195 milioni di euro (+ 12 milioni rispetto al 2020).  Sono questi i numeri del 2021 per il Primitivo di Manduria (+7,2% rispetto al 2020).

Ma malgrado ciò, con le minacce economiche in atto tra Europa occidentale e Russia, sarà già un miracolo se la flessione dell’export del vino nel mercato russo , verrà assorbita dall’incremento delle vendite in altre parti del mondo, a cominciare dal mercato nord americano e da quello asiatico.

“Il Primitivo di Manduria è un brand riconosciuto in tutto il mondo – sottolinea al riguardo Novella PastorelliPresidente Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. È un vino che non conosce crisi, soprattutto all’estero, con un exploit importante su tutti i mercati nazionali ed internazionali. Ed è proprio l’essere così amato all’estero che il Primitivo di Manduria è il prodotto sul quale maggiormente si concentrano quotidianamente fenomeni di imitazione e contraffazione. Questo è uno degli scopi  principali  che persegue il Consorzio di Tutela, ovvero combattere condotte illecite intervenendo con massicce azioni legali in ogni parte del mondo, mirate a contrastare opere di contraffazione ed emulazioni dove si tenta di registrare marchi che evocano il Primitivo di Manduria e che ne usurpino l’avviamento commerciale anche in vista di continui aumenti della produzione”.

Purtroppo il food and beverage Made in Italy, annovera i prodotti più contraffatti al mondo. Con il vino vi sono formaggi, olio e salumi. Coldiretti ha stimato una falsificazione superiore ai 100 miliardi di euro l’anno. I più attivi taroccatori del cibo italiano, arrivano dai “Paesi ricchi ed emergenti del G20 che approfittano della pandemia per sostituire i prodotti tricolori con imitazioni di bassa qualità”, dicono da Coldiretti.

In quest’ottica di tutela, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha attivato vere e proprie procedure processuali per bloccare moltissimi marchi ingannevoli presenti in tutto il mondo, sia marchi figurativi che marchi denominativi.

Ogni giorno nuove azioni di repressione si vanno ad aggiungere, quindi, alle sessantaquattro azioni legali già intraprese dal Consorzio di Tutela per difendere il Primitivo di Manduria.

Trentacinque le battaglie vinte (le altre sono ancora in corso) fino ad oggi: due in Cina, una in Cile, cinque in Spagna, tredici in Italia, una in Sud Africa, una in Germania, una in Portogallo, una in Francia ed è stata sospesa la commercializzazione in Europa di 8 marchi depositati presso l’Euipo (l’invalidity division dell’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale). Inoltre, è stato acquistato dal Consorzio di Tutela un dominio con la dicitura primitivodimanduria. Tante sono le novità e i progetti in cantiere  sia per incrementare la valorizzazione e la promozione del Primitivo di Manduria che, al contempo, per combattere, ulteriormente, la contraffazione della nostra preziosa denominazione.

“Abbiamo anche inibito la produzione e la commercializzazione di prodotti alimentari che utilizzavano in modo non autorizzato la dop Primitivo di Manduria – conclude il Presidente Novella Pastorelli. Con l’Erga Omnes il Consorzio  di Tutela è diventato il nodo delle decisioni e del coordinamento esclusivo di tutte le politiche di valorizzazione e di tutela della dop Manduria”.

Speriamo che le tragiche vicende legate al conflitto in atto tra Russia e Ucraina non danneggino oltre misura le nostre produzioni dell’agroalimentare di qualità e non favoriscano pratiche fraudolente, capaci di aumentare i prodotti taroccati venduti come Made in Italy.


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Nato a Bari nel 2003, vive e frequenta il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” a Bisceglie. Si definisce un amante delle materie scientifiche, pratica il calcio amatoriale e l’attività fisica e tifa per il Milan, per il quale nutre una autentica venerazione. Ama il mare e la campagna, il buon cibo e la vita all’aria aperta. Musicalmente preferisce ascoltare brani italiani, in special modo quelli di Ultimo e Tommaso Paradiso, ma ascolta anche brani stranieri, come quelli di Shawn Mendes e Bruno Mars. Non rinuncia mai ad una serata in compagnia di amici, specie se sono quelli con i quali è facile parlare di sport ma anche di altri piaceri come quelli de la bonne vie. Desidera viaggiare e visitare in particolare le città d’arte. Scrive per esternare le sue passioni.