E s’arroventa l’aria
Nella campagna aperta!

Sospira ahimè l’upupa
Nel nido preso a forza
Nel tronco dell’ulivo.

Malgrado lui non sborsa
Un becco di un quattrino:
Si ferma un anno intero
Senza pagar l’affitto.

Di puzza dell’anfratto
È meglio non parlare
Ti giunge sotto il naso
E ti rimane addosso.

Farebbe cortesia
Se solo si lavasse,
Almeno qualche volta,
Prima d’andare a letto:
Sarebbe meno gretto
E il nido preso a forza
Lo lascerebbe lindo
Come l’avea trovato,
Al passero sfrattato.

Ma senza esagerare
Facendo pantomima
All’uomo che non scherza
A bistrattar l’affitto:
Non solo non ti paga
Lasciandoti lo sporco
Ma quando tu reclami
Lo sai che ti fa? Cucu’!

29/07/2024


FonteFoto di viswaprem anbarasapandian su Unsplash
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.