“Dai frutti riconoscerete l’albero…”

La diocesi di Andria ha partorito un nuovo vescovo e quella di Avezzano ne gusterà il frutto.

Potrei, insieme a questa notizia, elencare i titoli di merito per cui don Gianni Massaro è stato eletto vescovo e pubblicare il suo curriculum che pure è stato gentilmente messo a disposizione della nostra redazione da parte dell’ufficio stampa della diocesi di Andria: ma non lo leggerete su Odysseo.

Quel che desidero dirvi è solo che io don Gianni lo conosco bene: da trentacinque anni. Abbiamo studiato insieme, insieme siamo cresciuti e, ahimè, anche un po’ invecchiati. Insieme abbiamo disputato centinaia di partite di pallone: un piede delicato e da regista, il suo, piedi storti e tanta grinta, per quanto mi riguarda.

Io lo chiamo “monsignore” da sempre e lui da sempre si schernisce: ora non potrà più dirmi che mi sbagliavo.

Nel dare il suo annuncio, ha detto che è colto da stupore e timore: e io gli credo, perché Gianni lo conosco davvero. E gli voglio bene per tutte le qualità che lo contraddistinguono e lo rendono così diverso da me.

Gianni è pacato, mai una parola più del dovuto, mai fuori posto. Sa ascoltare e rispondere a tempo debito. Sa sorridere e scherzare. Sa compatire. Sa lavorare: è un gran lavoratore. È capace di sostenere sulle spalle responsabilità pesanti, ma non lo sentirete mai lagnarsi.

Soprattutto, Gianni ama Dio, ama la Chiesa e ama il suo popolo, la gente comune, senza distinzioni.

Quanto all’amore di Dio, capisco che non tutti possano condividere la sua stessa fede. Quanto all’amore per la Chiesa, comprendo che molti con la Chiesa, e non sempre a torto, possano essere arrabbiati.

Ma l’amore per la gente, quello lo vedono tutti e tutti lo apprezzano: specie se testimoniato coi fatti, non solo a parole.

Uno che se ne intendeva ha detto: “dai frutti riconoscerete l’albero” …I frutti di don Gianni sono buoni, dolci e belli.

Allora buona vita, Gianni caro, anzi: Sua Eccellenza! Se la preghiera dei pubblicani è gradita a Dio, tu potrai contare sulla mia. Non è tanto, ma per lo meno ti accompagnerà su e giù per i monti.

Ti voglio bene.


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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...