Inauguré en 2000, le musée du cinéma est devenu le plus fréquenté des musées de la ville de Turin, avec 2,5 millions de visiteurs. Il est le plus grand d'Europe avec ses 3 200 m2, le plus riche grâce à l'immense collection que Maria Adriana Prolo a léguée à la commune en 1991, et le plus original par sa muséographie intégrée à la môle Antonelliana. http://www.museocinema.it/en/

Il museo del cinema di Torino: tra sogni di celluoide e la bellezza della vita

Torino, capitale sabauda, austera nei suoi palazzi alti e maestosi, simbolo di un lungo regno che ha percorso la storia della nostra Italia unita, testimone di guerre e liberazioni mi ha accolta una mattina di fine aprile con un sole splendido.

Mi sono inchinata a lei tra profumi di un fiume che nasce da quel monte Monviso, ho salutato le immense vette delle Alpi, ho ripercorso tra strade fitte di quei nomi così intrisi di vita: Cavour, Mazzini, Vittorio Emanuele III, Carlo Alberto, la storia che ora insegno, sentendomi per un attimo protagonista. Dopo una lunga passeggiata sono giunta davanti alla mole Antonelliana e proprio qui sono entrata nel cuore di quello che sto per raccontarvi: il mio cinema Paradiso ovvero il Museo del cinema.

Appena entrata nel museo ho attraversato un corridoio circolare che raccontava la nascita della fotografia illustrando immagini che attraverso la tecnica della dissolvenza venivano unite. Zola affermava che «Non si può pretendere di aver visto realmente qualcosa prima di averla fotografata».

Passo dopo passo ho camminato tra i secoli di una delle più belle arti che esistano: ho salutato i fratelli Lumière, mi sono seduta a guardare i primi film muti ed ho pensato quanto a volte il silenzio sia più forte di ogni parola detta.

Ho immaginato le notti insonni dei registi a scrivere speciali copioni, la fatica delle pellicole trasportate con una bicicletta da un cinema all’altro, con il sole e la pioggia, così come faceva Totò di Nuovo Cinema Paradiso. Ho pensato agli innamorati al cinema che potavano salutarsi con uno sguardo, magari il più bello di sempre, ho ricordato i racconti dei miei nonni e del loro cinema così diverso e magico.

Un vero turista però deve fermarsi, tappa Caffè Torino, un caffè degli anni ‘20 del ‘900, ricostruito alla perfezione, mi sono seduta ai tavolini, immaginando donne e uomini che passeggiavano e sorseggiavano caffè.

Ricaricata sono salita lungo una grande “scala a chiocciola” e qui davanti a me il Neorealismo, una magia. L’Italia piegata dalla guerra, dal male, dai sacrifici e dai sogni infranti si stava rialzando: Roma città aperta, il Gattopardo, Ladri di biciclette, la Dolce vita, Vacanze romane, Pane, amore e fantasia.

Lentamente ho ascoltato quei suoni dolci, ho guardato il mondo, quel mondo così difficile, ma anche magico, che stava raccogliendo i puzzle della sua vita, ho ascoltato le urla di Anna Magnani in Roma città aperta, la musica del Gattopardo, con una bellissima Claudia Cardinale, ho rivisto Audrey Hepburne  nelle sue vacanze romane e colazione da Tiffany .

Ho sognato dietro una cinepresa ed una sedia da regista quel mondo al quale mi sento particolarmente legata da sempre, quasi fosse parte di me pur essendo così lontano nel tempo. Proprio quel tempo si è fermato per me in quegli istanti perché era tutto tremendamente magico.

Totò si è seduto accanto a me, mi ha preso per mano e mi ha portato alla fine del mio viaggio, si è fermato, mi ha lasciato la mano e mi ha fatto sollevare il mio sguardo: davanti a me è comparsa la locandina de La vita è bella, allora ho sorriso ed ho pensato che  lo è davvero, sempre, nella sua imprevedibilità, nella sua irruenza, nel suo farci male e bene, nel suo sole e nella sua pioggia ed mi sono ricordato delle parole di Alfredo a Totò: «Qualunque cosa farai amala, così come amavi la cabina del Cinema Paradiso». È stato questo il mio saluto alla mostra del cinema e l’inno all’amore per tutto ciò che si fa, sorridendo senza un motivo ed amando come se si fosse un bambino, non ascoltando ciò che dicono gli altri perché la vita è bella.

Sull’albo dei visitatori, all’uscita della mostra, ho scritto: «Questa mostra è la conferma che il cinema sia una delle più belle ed introspettive  arti della vita… un vero sogno realizzato».