Luxmatta. Energia ed ecletticità sono gli elementi che li caratterizzano. Svincolano con facilità da un genere all’altro, al servizio della creatività, creando un sound del tutto particolare e personale, intento ad abbattere un muro, non di pietre e mattoni, ma di emozioni.
La band pugliese, composta da Luciana, Michele, Pino e Peppe si presenta grintosa e determinata, con la voglia di far conoscere i loro lavori inediti, che con tanta pazienza e dedizione hanno creato, grazie non solo alle loro esperienze personali, ma anche a quella magia inspiegabile che si è venuta a creare tra gli elementi. Dinanzi a me c’è Luciana Bottalico, cantante dei Luxmatta, che fa da portavoce e spiega un po’ le origini e il processo evolutivo avvenuto in questi anni di collaborazione partendo da un incontro del tutto casuale.
Ciao, Luciana, benvenuta. Partiamo dalla domanda principe: chi sono e come nascono i Luxmatta?
Salve! Diciamo così: la band nasce per pura casualità, durante una jam session, avvenuta nel 2007, in occasione di un evento. Quel giorno eravamo presenti solo io, Michele (Abruzzese, batteria e percussioni, ndr) e Pino (Santoniccolo, basso elettrico, ndr). Sin da subito percepimmo una sorta di alchimia che ci legava, ma non decidemmo di formare un gruppo, posticipando un nuovo incontro ad un tempo indeterminato. Passarono otto mesi e li richiamai per un evento da me organizzato, ma aspettammo un altro anno per confermare ciò che avevamo pensato fin dal quel fatidico incontro. Insomma, ci sono voluti due anni, ma alla fine ci siamo definitivamente “conciliati”, e dopo altri 2 anni abbiamo incontrato anche Peppe (Fortunato, tastiere, piano e programmi, ndr) ed eccovi i Luxmatta.
Un nome che suscita curiosità: chi l’ha trovato, ma soprattutto perché?
La scelta del nostro nome è legata a un episodio del tutto particolare e divertente. I ragazzi mi stavano aspettando per la prima prova dinanzi al mio garage, a un tratto sfrecciai a tutta velocità con la mia macchina, non rendendomi conto della loro presenza e rischiando di colpirli. Quando scesi, Pino mi ha guardò dicendo: “Tu sei una… Luxmatta!” (ridendo, ndr)
Sempre partendo dagli inizi, ci spieghi quali sono gli artisti che vi influenzano maggiormente?
Sicuramente quelli che si avvicinano al nostro suono tipo: Sigur Ros, Volcano Choir, Bjork ecc., ma primo fra tutti è Bon Iver, perché il suo essere ecclettico ci affascina ed è di grande ispirazione per tutti noi.
Sapresti raccontarmi il momento in cui avete deciso di intraprendere la “strada” della musica inedita?
A dire il vero, questa non è mai stata una scelta studiata a tavolino. Fin dal primo momento ci facemmo trasportare dall’alchimia, dalla creatività e dalla voglia di suonare, arrivando alla composizione di quelli che oggi sono i nostri lavori. Ovviamente nel processo lavorativo ciascuno di noi ha contribuito con le proprie idee, partendo da un proprio background musicale, ma che in un preciso istante diventa più unito che mai.
E dunque come nasce un vostro brano e come lo sviluppate?
Tutto parte, se vogliamo essere precisi, da un’idea di Pino che propone una linea ritmica, melodica, per così dire, “cicciona”. Michele, poi, inserisce un groove di batteria che si adatti alla perfezione all’idea iniziale. Peppe lavora sulla armonizzazione che lo attrae di più, sull’effettistica, in modo tale da conferire una sorta di atmosfera del brano. Io, invece, cerco di trovare una parte vocale che vi si adatti, seguendo un criterio basato più sull’emozione che provo e che vorrei trasmettere, che esula da semplici accorgimenti di natura tecnica vocale piuttosto deve essere l’impronta, il marchio.
E per quanto riguarda i testi?
Molti di questi sono scritti da me. C’è da rilevare che io mi occupo della parte scritta in italiano, invece Michele in lingua inglese.
Il vostro primo singolo è Oltre il tutto, pubblicato nel 2009. Spiegaci un po’ com’è nato.
Il brano fu presentato alle selezioni di Sanremo 2009 e notato, in seguito, dal programma Urban Music. Ricordo anche che ricevemmo il premio Alex Baroni da parte della città di Margherita di Savoia.
In seguito avete prodotto altri brani con altrettanti riconoscimenti, giusto?
Sì, certo! Dopo Oltre il tutto, incidemmo il brano E ritorno da te, ottenendo il premio di Computer Music. Il brano in questione, però, lo abbiamo poi scartato, perché non ci convinceva molto.
Di fatti nella carriera musicale capita di eliminare qualche brano, ma questo segna un passaggio fondamentale nell’evoluzione artistica di una band. Quali sono i brani che oggi ritenete più consoni al vostro modo di concepire la musica?
Nell’ultimo periodo sono stati scritti e prodotti Cuore semplice e Fermo sulle palpebre che rispecchiano a pieno ciò che vogliamo trasmettere al nostro pubblico. Grazie a questi due brani abbiamo avuto l’occasione di suonare al MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) a Faenza. Di recente, invece, ci è stata comunicata la partecipazione al festival Musicultura a Recanati e suoneremo il nuovo inedito È QUA.
Gli inediti che avete scritto sono tanti e sicuramente ne verranno degli altri. Perciò vi chiedo: qual è l’argomento principale dei vostri testi?
Come ti ho detto prima, i testi, come la musica, nascono da un’esigenza di esprimere le emozioni che fuoriescono dall’interno, ciò non toglie l’elemento di vita quotidiana, perché ogni momento può essere fonte d’ispirazione per tutti noi.
Passiamo ora a un altro argomento. Oltre agli inediti, nel vostro live, c’è spazio anche per le cover, vero? Secondo quale criterio sono scelte?
Durante i live, proponiamo quelle canzoni che fanno parte della nostra vita. Le scegliamo secondo ciò che ci piace, queste, poi, sono sottoposte a un arrangiamento ricco di dettagli e accorgimenti scelti da ogni singolo membro. Da tutto questo è partita l’esigenza di preparare un album di cover.
Spiegaci meglio.
L’album comprende una decina di cover rivisitate e stravolte. Alcune sono state allargate, ritmicamente parlando, altre invece hanno un’intenzione più rock. In questo momento ne abbiamo registrate quattro e alla fine del lavoro daremo il via alla pubblicazione dell’album.
Invece quali sono i posti dove vi esibite?
Giriamo in diversi locali che la nostra Puglia ci offre, oltre ai vari festival musicali. Qualsiasi occasione è importante per dimostrare a noi stessi e a chi ci ascolta, quella che la nostra non è solo una passione, ma anche un lavoro fatto di tanti piccoli sacrifici. Abbiamo girato tantissimi locali e festival e inoltre abbiamo suonato al Teatro Petruzzelli di Bari nel 2014, quando, in occasione delle festività natalizie, abbiamo aperto lo spettacolo Per le strade du san nicola.
Però quei sacrifici si trasformano in soddisfazioni.
Certo! Per tutti la più grande soddisfazione è di ascoltare il lavoro finale perché deriva da quella magia che ti raccontavo prima. Tutto questo molte volte ci sorprende e cerchiamo di espandere questa emozione a tutti coloro che ne hanno voglia di riceverla.
Il vostro sogno nel cassetto?
Il nostro desiderio più grande è trovare qualcuno che creda in noi e di conseguenza nel nostro progetto.
Domanda finale. Con chi vi piacerebbe collaborare in futuro?
Difficile. II sogno è Bon Iver, perché ha un suono che commuove e fende l’ anima, genera emozioni così forti e ti accorgi di essere… vivo!
La band di Luxmatta:
Luciana Bottalico – Voce
Pino Santoniccolo – Basso elettrico
Michele Abruzzese – Batteria e percussioni
Giuseppe “Peppe” Fortunato – Pianoforte, Tastiere e Programmi