Ha scoperto modelli nascosti in materiali complessi disordinati. I suoi studi sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi“.

Con questa motivazione il Nobel per la Fisica è andato all’italiano Giorgio Parisi (il ventunesimo nella storia tricolore del premio) che, insieme al giapponese Manabe e al tedesco Hasselmann, ha scoperto l’interazione fra disordini e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria, studi che consentono di comprendere dinamiche apparentemente casuali ma logiche nei fenomeni relativi anche agli ambiti della matematica, della biologia, delle neuroscienze e del machine learning.

“Il Nobel sarebbe dovuto andare anche a Nicola Cabibbo, mi dispiace che le scelte della Fondazione Nobel non siano andate in questa direzione. Il Nobel è un riconoscimento importante per la scienza italiana, che avrebbe potuto prendere svariati Nobel nella fisica e in altre discipline”, è stato il suo commento a caldo. Ma non si sono fatte attendere neppure le congratulazioni di Mattarella e Mario Draghi che hanno definito Parisi “pioniere della scienza”.

La sua, infatti, è sempre stata una ricerca di frontiera finalizzata, attraverso ad esempio il bosone di Higgs o l’analisi dei branchi di animali, alla comprensione del comportamento degli esseri umani nei processi di immunizzazione o, addirittura, degli andamenti elettorali e dei mercati azionari.

Il lavoro svolto da Parisi va di pari passo con quello dei suoi colleghi Manabe e Hasselmann nella realizzazione di un modello fisico del clima terrestre per prevedere, nel modo più affidabile possibile, il riscaldamento globale.


FonteGiorgio Parisi
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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.