Guarda la melagrana! dice il gesto
perentorio della santa. Oltre la finestra
il formicaio del traffico, i pedoni
nello sbilenco evitarsi, e dodici piani verticali
messi uno sull’altro con le finestre dove il cielo
fatica a specchiarsi. Guarda la melagrana!
Sulla scrivania la lettera è firmata, le parole
fanno intuire lacrime, presagiscono un volo,
uno sgraziato annaspare nel vuoto.
Si è fatto il pieno di debiti, ci si è aggrappati
con le unghie agli errori, persino alle preghiere.
Ora la santa Eufemia spalanca la melagrana,
e l’uomo riconosce le nuvole, riconosce
la luce di un’estate e un bambino ignaro,
una giovinezza di splendori, una vita
di infiniti doni, di baci, suoni, una vita
che scende e sale, che a volte vola, a volte frana,
riconosce infine l’indicibile bellezza di una
melagrana.
***
Nota d’autore:
Propongo qui di seguito alcune mie poesie tratte da un libro pubblicato lo scorso anno dalla casa editrice Macabor, dal titolo Miracoli del giorno.
Si tratta in realtà di azioni di buon senso e di semplice umanità che spetterebbe agli uomini compiere, ma gli uomini di questa società, di questo paese, non riescono più a essere sufficientemente umani da impedire che persone disperate che attraversano il mare in cerca di un futuro dignitoso affoghino in tanti, in troppi, nel disinteresse o peggio nella volontà criminale di favorire i naufragi, non riescono a impedire che tanti lavoratori perdano la vita nei cantieri, nelle fabbriche. Che ci si tolga la vita per un fallimento, che si perseveri nella diffidenza e nel razzismo nei confronti di chi appare diverso. Così i santi danno il buon esempio, fanno vedere come si fa, dimostrano che non è impossibile conservare un briciolo di umanità.