L’oro migliore è di colore verde

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Gli ulivi parlano di un mondo rurale conservato per secoli o millenni

Fin da bambino, la mia vita è stata circondata da olio, poiché vivevo vicino ad un frantoio, e da olivi, per il fatto che il mio papà è stato contadino. Crescendo ho scoperto come quel bambino, che restava incantato dinanzi alla lavorazione dell’olio, ai suoi odori o dinanzi all’argento delle foglie degli ulivi, è stato molto più fortunato di tanti altri bambini, che non sapevano neppure riconoscere quella gloriosa pianta. La testimonianza più antica dell’ulivo si trova nella Bibbia, subito dopo il racconto del diluvio.

La Scrittura così afferma: “E la colomba tornò a lui, verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo” (Gn 8,11). Sappiamo che l’ulivo era diffuso in Medio Oriente ma, particolarmente dall’ottavo secolo a.C. si diffuse, prima in Grecia e poi nel bacino mediterraneo. A scoprirne la preziosità saranno gli etruschi, i quali, pur coltivandoli, prelevavano l’olio dall’Africa. Solo grazie ai romani vi sarà una diffusione dell’ulivo, in tutto il mondo allora conosciuto, poiché divenne fondamentale per l’economia dell’Impero. Dopo le invasioni barbariche, la coltivazione fu abbandonata, eccezion fatta dai monaci che lo coltivarono l’ulivo per questioni liturgiche ( luce per le chiese e materia sacramentale). I monaci, inizialmente, preservarono la coltura in splendidi paesaggi rurali e successivamente la incentivarono.

In seguito, la coltura dell’ulivo avrà un periodo fecondo, grazie al commercio delle Repubbliche Marinare, raggiungendo la massima espansione durante il Rinascimento.
È splendido contemplare gli ulivi lungo l’Adriatico, all’alba, e lungo il Tirreno, al tramonto. Gli ulivi parlano di un mondo rurale conservato per secoli o millenni. Si trovano su pianure, colline, calanchi, zone tufacee e nei terreni fertili, grazie al costante lavoro dell’uomo. L’olio extravergine, di altissima qualità, biologico e di gran pregio, in quanto oro verde, per la sua maturazione lenta e il terreno permeabile, è fonte di ricchezza, salute e bellezza. L’ulivo, inoltre, è simbolo di pace, segno di unità e portatore di un messaggio di speranza. Sappiamo che fin dal mesolitico, attraverso una pietra arrotondata, le olive venivano schiacciate a mano con pietre. Tale sistema del mortaio e pressa è stato usato fino al secolo scorso, mentre oggi si usano sistemi a centrifuga. Ma prima del valore nutritivo, per gli antichi, l’olio veniva usato per la cosmetica, fonte di bellezza.

Accanto alla cosmetica, l’olio era usato come medicinale. Vi sono attestazioni in Galeno e in tantissimi medici dell’antichità. Oggi la scienza ha confermato quelle intuizioni per ciò che concerne il valore salutare. In alcune regioni, appena svegli, c’è l’usanza di bere un cucchiaino di olio come regolatore organico. L’olio è il protagonista della dieta mediterranea. I suoi grassi sono simili al latte materno. È il principale nemico dei tumori al colon ed alla mammella, combattendo anche le malattie cardiovascolari. L’ulivo, presente in tutti i paesi del Mediterraneo, è un elemento di comunione per tutti i popoli, amato e rispettato da millenni. Sapremo custodirlo per la nostra salute, per la bellezza, per il nostro nutrimento, trasmettendo ai posteri quei benefici che tutti abbiamo ricevuto? Siamo consapevoli di quanto sia prezioso l’oro verde?
Custodiamo dunque questo incommensurabile patrimonio.

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Sacerdote della diocesi di Andria, attualmente sono fidei donum in Valle d’Aosta, ho conseguito la Licenza in Antropologia Teologica presso la Facoltà Teologica Pugliese “Regina Apuliae” di Molfetta. Autore di numerosi libri presso le Edizioni Sant’Antonio; collaboratore della Rivista Trimestrale di Teologia e Spiritualità “Jesus Caritas - Famiglia Carlo de Foucauld” e curatore della rubrica “Ripensare tra bellezza e verità” sul sito del mio paese d’origine: Canosaweb.it. Ogni martedì, pubblico sul mio canale youtube (https://www.youtube.com/channel/UCCgVJk1DCdYQhIeh9c6jmBQ) dei video-incontri di tipo culturale, spirituale e religioso, per riflettere ed interrogarsi sul senso della vita, sull'amicizia e la bontà.