«Il sole non è mai così bello come nel giorno in cui ci si mette in cammino»

(Jean Giono)

Oggi il caffè lo prendo in penombra, come si addice a chi attende la luce. È tempo di solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, quando il buio sembra aver vinto. Eppure, proprio oggi la luce ricomincia a crescere, conquistando ogni giorno qualche minuto in più.

Evidentemente, il solstizio non è solo un fatto astronomico: è un simbolo. Il sole tocca il punto più basso, poi risale. Mi piace pensare che possa accadere lo stesso nella nostra vita: quando sembra ferma, smarrita, senza forza, forse sta preparando una fioritura inattesa. Nostro malgrado.

Mentre rifletto, immobile, sospeso, ecco che mi si presenta Mitra, il dio venerato dai Romani nei mitrei, grotte segrete dove il silenzio custodiva riti antichi.
«Perché nel buio?» gli chiedo, mentre il caffè fuma come un pensiero in cerca di risposte.
Mitra sorride, il volto scolpito nella roccia: «La vera luce non si conquista all’aperto, ma dentro. Nel profondo. Il buio non è nemico: è il grembo dove la luce si prepara».

Lontane reminiscenze riaffiorano alla mente. Il culto di Mitra, avvolto nel mistero e riservato a pochi, aveva al centro la tauroctonia: l’atto con cui il dio immolava un toro. Un gesto cruento, ma simbolo di vita fecondata dal sangue della vittima sacrificale. Non è un caso che la sua festa cadesse il 25 dicembre, subito dopo il solstizio, quando la “rinascita del sole” prendeva avvio. Nel III secolo, l’imperatore Aureliano fissò in quella data il Dies Natalis Solis Invicti, la festa del Sole Invitto. Secoli più tardi, i cristiani scelsero lo stesso giorno per celebrare il Natale, la nascita di Cristo, «luce del mondo». Due tradizioni diverse, unite dall’idea che la luce ritorna nel cuore dell’inverno, a prezzo di una morte che profuma di risveglio.

«Ogni fine è un inizio travestito» mi dice Mitra, mentre il caffè si raffredda.
«Sarà!» gli obietto. «Vallo a dire a chi sta morendo, vallo a dire al toro sgozzato».
Tace. Mi lascia alle mie domande. Poi scompare.

Rimugino. Forse ha ragione: il solstizio ci ricorda che la notte più lunga è la porta del giorno più atteso.

Mi affaccio dalla finestra, le strade brillano di luminarie.

Ma la vera luce non si compra: è una parola che consola, un gesto che rialza, un silenzio che ascolta. Forse il dono più grande è questo: essere luce per qualcuno. Tuo malgrado.

Mitra riappare, sorride: «Il sole invincibile non è lassù e neppure tra queste luci artificiali. È dentro chi non smette di credere che il giorno tornerà».
«Ci rivedremo?» chiedo.
«Ogni volta che scegli di accendere speranza» risponde.

Le sue parole mi bruciano in tasca: «Il buio non è la fine, è solo il preludio».

Intanto il cielo si è fatto blu. Il sole ha già cominciato a scrivere la sua prossima pagina.
Il caffè è finito. La luce no.

Stordito?

Anch’io!

Eraclito: «Il sole è nuovo ogni giorno».

Vangelo di Matteo, 5,15: «Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, perché faccia luce a tutti».

Vangelo di Giovanni, 1,5: «E la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta».


FontePhotocredits: Paolo Farina
Articolo precedenteManagement, Bassolino, Duo Bucolico, Ugo Crepa: le date clou del Natale in Officina San Domenico
Articolo successivoLa Mister
La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

LASCIA UNA RISPOSTA

Please enter your comment!
Please enter your name here