
Contrariamente a quanto può suggerire il senso comune, lo studente ad alto potenziale
può deragliare dalla sua traiettoria di successo
La plusdotazione è una complessa costellazione di caratteristiche personali, genetiche e comportamentali che si esprimono in modi differenti; sono numerosi i punti di vista degli studiosi sul “come e quanto” una certa caratteristica sia necessaria per considerare un bambino o un ragazzo ad alto potenziale e ciò non è da considerare un tratto fisso, in quanto contesti di crescita (famiglia, scuola, società) ed eventi della vita sembrano avere un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel mantenimento dell’alto potenziale.
Cercare quindi di definire la plusdotazione in modo univoco è un’operazione complessa: infatti ancora oggi, lacomunità scientifica non ne ha una visione condivisa.
Le statistiche internazionali evidenziano che la percentuale dei soggetti appartenenti alla fascia di alto potenziale cognitivo (QI dal 120 al 129) è circa il 5 % della popolazione, mentre i soggetti plusdotati (QI dal 130 in su) sono il 2,5%; diventa pertanto importante sapere individuare e valutare in modo adeguato questi bambini per evitare interpretazioni e diagnosi sbagliate in relazione a una conoscenza non completa delle specificità della plusdotazione.
Contrariamente a quanto può suggerire il senso comune, lo studente ad alto potenziale può deragliare dalla sua traiettoria di successo. Questo può dipendere da un complesso intreccio che riguarda aspetti personali e/o i contesti di crescita più prossimi come la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, e/o più distali come la società di appartenenza.
Nonostante gli studenti ad alto potenziale posseggano risorse che la letteratura riconosce come fattori protettivi per il successo nella vita, quali alti livelli di intelligenza e creatività, è importante che essi vengano riconosciuti e adeguatamente stimolati nei contesti di crescita, in particolare a scuola, attraverso l’utilizzo di metodologie e strumenti specifici. Oggi viene sempre più richiesto ai docenti di innovare e di adottaremetodologie differenti, in ottica inclusiva, non solo per gli studenti con difficoltà, ma anche per coloro chepresentano potenzialità elevate in ambiti differenti (cognitivi e/o emotivi).
Il tema non è certo una novità nella scuola italiana, anche se solo negli ultimi anni ha assunto una maggiore rilevanza aseguito dell’interesse scientifico di università e centri di ricerca che hanno cominciato a studiare e approfondirequesti aspetti del funzionamento cognitivo degli individui.
In particolare, presso l’Università di Pavia, nel 2009, è nato il primo Laboratorio Italiano di Ricerca e Intervento per lo Sviluppo del Potenziale, del Talento e della Plusdotazione (www.labtalento.it) con l’intento di svolgere attività diricerca e di intervento nell’ambito della valorizzazione del potenziale, del talento e della plusdotazione. La ricerca ele attività del LabTalento sono rivolte non solo al riconoscimento e valutazione di questi bambini/ragazzi, masoprattutto intendono sviluppare strumenti e pratiche per accompagnarli e supportarli sia a livello individuale efamiliare che scolastico.
Dal 2012, a Pavia, è stato attivato un Accordo di Rete tra scuole, UST e Università al fine di fornire un servizio di formazione e supervisione per docenti al fine di valorizzare le competenze, le abilità e le conoscenze di ogni singolostudente della classe, con particolare attenzione a coloro che presentano un alto potenziale. La rete di scuole “La Scuola Educa il Talento” comprende più di 70 Istituti Comprensivi ed Istituti Secondari di secondo grado ai quali propone percorsi di progettazione di attività e strumenti. Le attività supervisionate da ricercatori e psicologisono progettate e realizzate dagli insegnanti stessi e portate avanti con momenti di confronto, condivisione e analisicritica.
Questi progetti possono diventare quindi un fattore protettivo fondamentale che permette di innescare processi diresilienza utili a fronteggiare eventuali situazioni di difficoltà, aiutando gli studenti a trasformare in autentiche competenze le loro potenzialità e contribuendo così ad una crescita intelligente dei contesti di vita.
Maria Assunta Zanetti
Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del comportamento, Università di Pavia Direttore del Laboratorio Italiano di Ricerca e Intervento per lo Sviluppo del Potenziale, del Talento e della Plusdotazione
Formatrice nel corso “Gifted: alla ricerca dell’alto potenziale”, organizzato dal Centro di orientamento “Don Bosco”




























