Di Gaetano Barbella

Il “more geometrico”, mettiamo la Sezione Aurea nell’ambito di una piazza intestata ad un re, Carlo III di Borbone, davanti alla sua Reggia, per giunta confermato molto tempo successivo da riferimenti della ferrovia, possono rivelare qualcosa di importante nel tempo?

Ho letto l’articolo Libertà e democrazia grazie al “more geometrico”, di Mario Castellana che col sottotitolo, La politica come “arte del riconoscere i tiranni” e la libertà inculcata dalla geometria », spiega quanto questo sia possibile.

Ma nel mio caso il “more geometrico” è privo di riferimenti che possono condurre a questo intento, tuttavia si pone comunque una domanda nel riconoscere comunque qualcosa di vago, seguendo questa strada.

Ci aiutano appunto questi due interventi dell’articolo suddetto di Mario Castellana.

“Ma dove la matematica mostra il suo lato più politico, idea del resto presente nel mondo filosofico-scientifico dove il pensare more geometrico portò non a caso Baruch Spinoza e non solo ad essere perseguitato per tale inscindibile nesso, è quando si afferma che ‘lo studiare matematica educhi alla democrazia più di qualsiasi altra disciplina, sia scientifica che umanistica’, in quanto essa democrazia si basa ‘sulla certezza che autorità e regole siano due cose diverse: l’autorità è imposta, le regole sono condivise, discusse e possono evolvere’”.

Ed infine:

“Quindi fare matematica ed in particolar modo un suo ramo, come la geometria, da Zenone ad Enriques e Grothendieck è stata una continua palestra di libertà, ha ‘educato’ in profondità allo spirito democratico e coerentemente con gli impliciti valori specifici è ‘politica’ nel senso che la sua prassi nel fare regole e disfarle è un continuo lievito di idee  e aiuta a ‘riconoscere’ il pensiero normativo con i suoi addentellati semplicistici e furori politici là dove essi si annidano per arginarli il più possibile; ed il pensiero complesso con i suoi strumenti ermeneutici messi in atto, anche politici, si rivela ancora una volta indispensabile nel far vedere sotto un’altra luce delle configurazioni concettuali e delle idee che, nate in un certo contesto con tutto il loro corredo di contenuti veritativi come quello matematico, acquistano un ulteriore senso e soprattutto si presentano come lievito per altre posture di natura etica, politica e più in generale antropologica”[1].

Il “more geometrico”

Mi riferisco alla Piazza Carlo III di Caserta, ora Piazza Carlo di Borbone, e mi dispongo a parlare, di una cosa che forse nessuno sa e che la farebbe vedere in una nuova visione davvero straordinaria, quale segno di destino fuori dall’ordinario.

Piazza Carlo di Borbone ha la conformazione geometrica per individuare la Sezione Aurea, attraverso un’ellisse passante per l’esterno di due emicicli ellittici presso cui erano ospitate le scuderie e i militari a difesa del palazzo reale. Vedasi l’illustr. 2 seguente.

Illustrazione 2: Particolare mappa di Caserta. La Piazza Carlo III di Borbone. L'ellisse tracciato conforme l'esterno dei due emicicli ellittici. I fuochi F1 ed F2 rispetto al centro, individuano la Sezione Aurea. Inoltre i due assi sono gli stessi della mezzeria della Ferrovia e di un altro fabbricato opposto, anche questo della ferrovia.

È una disposizione riportata dai testi vanvitelliani della reggia? Ma io non ne ho mai sentito parlare.
Non solo.

La posizione del punto focale dell’ellisse, verso est, corrisponde all’asse mediano della Ferrovia, e il punto focale verso ovest, corrisponde all’asse mediano di un altro fabbricato, anche questo, probabilmente, della Ferrovia.

Ipotizzando che la teoria della progettazione in sede dei referti vanvitelliani della sezione aurea fosse veritiera, tuttavia le relazioni con i due suddetti fabbricati della ferrovia non potevano essere note all’epoca della realizzazione della piazza, perché non esistevano.
Di conseguenza il caso ha fatto coincidere per due volte la sezione aurea con i due fabbricati suddetti? Per darvi rilevanza, ma per quale scopo?

Ed ecco il senso del “more matematico” che si lega al “more” della “Sezione Aurea” che non era prevista quasi certamente.

La possibile risposta sembra far nascere l’idea di un fatto ignoto in merito alla coincidenza della Sezione Aurea con la Ferrovia, una cosa che sembra avere connotazioni quasi esoteriche. Di qui, andando avanti in tal senso, potrebbe avere importanza il “ferro” dei binari della ferrovia, quindi la rivelazione di un fatto del futuro incontrovertibile, essendo legato alla sezione Aurea. In più, solo oggi si scopre il fatto straordinario. Vuol dire che il siamo vicini al giorno in cui avverrà?

Brescia, 29 marzo 2024

[1]   https://www.odysseo.it/liberta-e-democrazia-grazie-al-more-geometrico/