Quisquilie

Ciao, lettore,

domenica scorsa ho assistito allo spettacolo teatrale “False Hamlet” di Andrea Cramarossa, bravo sceneggiatore e regista barese. La bell’opera, rappresentata al teatro “E. Duse” di Bari, trae spunto dalla tragedia “Amleto” di W. Shakespeare, il cui protagonista, il principe danese Amleto a seguito dell’uccisione del padre da parte di suo fratello, lo zio Claudio, e del matrimonio di sua madre Gertrude con l’assassino, è travolto dal dubbio “Essere o non essere”, che si risolverà in una strage.

Poiché lo spettacolo messo in scena è un nuovo testo poetico, e “la poesia quando è vera poesia porta con sé un segreto”, a detta di U. Ungaretti, sentivo il bisogno di approfondirne la conoscenza con l’autore per comprendere il senso più riposto. Ottenuta la disponibilità di Andrea, l’ho raggiunto a Santo Spirito, dove mi aspettava nei pressi di un bar con Federico Gobbi, il bravissimo interprete di Amleto.

Dopo un affettuoso abbraccio, entriamo nel bar e…

Andrea   –  Che cosa prendi, Mimmo?  (Col suo avvolgente e disarmante sorriso?

Mimmo  –  Un bicchiere d’acqua.  (Sprofondando placidamente nei suoi occhi limpidi.)

A. –  Ma come, solo un bicchiere d’acqua!? (Disappunto manifestato dal viso e dal tono della voce.)

M.  –   Andrea, c’è forse qualcosa di più salutare e nutriente di un bel sorso d’acqua?

A. – Ma dai, Mimmo, prendi almeno un succo di frutta!

M. –  Andrea, solitamente mi tengo a debita distanza da prodotti alimentari di origine industriale, soprattutto se le proprietà organolettiche e gli ingredienti basilari deperiscono col tempo. Il succo di frutta industriale viene prodotto alcuni mesi prima della commercializzazione. Quindi normalmente non contiene più vitamine ed enzimi, solo un ciuffo di sali minerali, a cui vengono offerti come compagnia, cattiva, per la verità, conservanti, coloranti, dolcificanti e…pastorizzazione. Quindi, la bevanda non apporterebbe nessun beneficio reale, anzi…

A. – Un bicchiere d’acqua per il signore! (Rivolgendosi al barista.  Poi, consultandosi con Federico, dopo un attimo …) Anche per noi due!

Ovviamente, caro lettore, si tratta di un punto di vista… senza alcuna pretesa, che forse non condividi, ma un giorno o l’altro…

Un caro abbraccio.

Mimmo


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Percorso scolastico. Scuola media. Liceo classico. Laurea in storia e filosofia. I primi anni furono difficili perché la mia lingua madre era il dialetto. Poi, pian piano imparai ad avere dimestichezza con l’italiano. Che ho insegnato per quarant’anni. Con passione. Facendo comprendere ai mieli alunni l’importanza del conoscere bene la propria lingua. “Per capire e difendersi”, come diceva don Milani. Attività sociali. Frequenza sociale attiva nella parrocchia. Servizio civile in una bibliotechina di quartiere, in un ospedale psichiatrico, in Germania ed in Africa, nel Burundi, per costruire una scuola. Professione. Ora in pensione, per anni docente di lettere in una scuola media. Tra le mille iniziative mi vengono in mente: Le attività teatrali. L’insegnamento della dizione. La realizzazione di giardini nell’ambito della scuola. Murales tendine dipinte e piante ornamentali in classe. L’applicazione di targhette esplicative a tutti gli alberi dei giardini pubblici della stazione di Barletta. Escursioni nel territorio, un giorno alla settimana. Produzione di compostaggio, con rifiuti organici portati dagli alunni. Uso massivo delle mappe concettuali. Valutazione dei docenti della classe da parte di alunni e genitori. Denuncia alla procura della repubblica per due presidi, inclini ad una gestione privatistica della scuola. Passioni: fotografia, pesca subacquea, nuotate chilometriche, trekking, zappettare, cogliere fichi e distribuirli agli amici, tinteggiare, armeggiare con la cazzuola, giocherellare con i cavi elettrici, coltivare le amicizie, dilettarmi con la penna, partecipare alle iniziative del Movimento 5 stelle. Coniugato. Mia moglie, Angela, mi attribuisce mille difetti. Forse ha ragione. Aspiro ad una vita sinceramente più etica.