Nel modo atteso e più raccapricciante
Si chiude il libro aperto della sfida
Tra l’ideale contro il dittatore
In una Russia senza più pudore.

Diventa vile il volgo a pie’ legato
In una landa sotto “mente insana”
Invasa da mostruosa sua mania
Da credersi suprema al proprio “Io”

E detta gli stermini a piacimento
Con la destrezza di affamata belva
Un despota che sazia i suoi capricci

Cullando scempi come fosse eterno.
Chi gli si para avanti con coraggio
Svanisce in nulla, come neve a giugno.


FontePhotocredits: https://flic.kr/p/c4Xr7G
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.