
Si chiama “Diúnamis” l’associazione che Giovanni Cicco, Leonardo Zingaro e Mariangela Alicino hanno creato da ragazzi e per i ragazzi andriesi, giovani anime alla spasmodica ricerca di un’identità culturale e creativa, silloge di pensieri astratti, perimetro di un’area ristretta che ha bisogno di essere bonificata ed ottimizzata. Abbiamo chiesto a Giovanni, neofita e talentuoso cineasta, di delinearci le propaggini artistiche dell’ambizioso progetto:
Ciao Giovanni. Come mai avete deciso di chiamare “Diúnamis” la vostra Associazione?
Tutto nasce dalla voglia di mettersi in gioco: questo è “Diúnamis”, dinamicità, forza, energia, che in un certo qual modo dovrebbero rappresentare l’essenza del mondo giovanile, molto spesso martoriato a causa di una costante perdita di fiducia nei propri mezzi, nelle proprie capacità, nelle proprie forze. Alle volte gli adulti non ci capiscono, si ritiene che tutto sia dovuto. Forse è giunto il tempo di smuovere un attimo le acque. Certo bisogna rimboccarsi le maniche, è questo che più volte dico ai miei coetanei: non basta solo protestare, agire contro, è arrivato anche il momento di agire, di essere “dinamici”. I più grandi personaggi della storia lo sono stati. Si pensi ad Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma. Un ragazzo diciasettenne che viveva nel lusso, nello sfarzo, tutto gli era concesso, eppure morto Cesare, suo prozio, tra una miriade di assaltatori, senatori del tempo, ad avere la meglio nel conquistare il potere è stato proprio lui, un “ragazzetto” diremmo noi oggi. Certo quella che uso è un’iperbole, per la lontananza che questo personaggio rappresenta. Pensiamo, quindi, ai giorni nostri: Greta Thunberg, una ragazza sedicenne svedese, che ha smosso gli animi del nostro amato globo parlando di ambiente. Così, poi è nato il movimento “Fridays for future”, in una serie di atti tesi a sensibilizzare la cura della nostra amata terra. Ecco la gioventù è questa: movimento, credere in qualcosa. Nel nostro piccolo, io, Leonardo Zingaro (vero ideatore del nome) e Mariangela Alicino abbiamo pensato di creare questo network per offrire una voce a chi ne chieda una. Vorrei anche precisare, e non me ne vogliano i grecisti, che abbiamo appositamente pensato di italianizzare la parola greca “dynamis” in “diúnamis” per renderla più vicina a tutti.
I tre propositi di questo che possiamo definire “network della solidarietà” sono: promuovere, valorizzare e incentivare i giovani talenti della nostra Città. Puoi spiegarci meglio quale sia la modalità più giusta da seguire per raggiungere tali fini?
Molto semplice: mettendosi in gioco. L’obiettivo è proprio quello, andare alla riscoperta di se stessi attraverso le proprie passioni, i propri ideali. Promuovere la cultura della bellezza, della pace, della legalità; aiutare, sensibilizzare e sostenere giovani in difficoltà e che si sono “persi”. Siamo convinti che il “buon esempio”, la cultura e l’impegno di ognuno, possa essere una chiave di volta per contribuire ad una crescita positiva della nostra città. Concretamente, noi, siamo ancora in fase di rodaggio, di stabilizzazione: già diversi ragazzi, ragazze si sono avvicinati alla nostra associazione, ognuno con le proprie peculiarità, i propri talenti. Saranno loro, a seconda delle proprie prospettive, a proporre, suggerire, perché insieme si può. Ci sono così tante tematiche, questioni rimaste irrisolte, o molte volte sconosciute, che sarebbe bene affrontare. Noi ci siamo. Invito chiunque volesse a visitare le nostre pagine Instagram/Facebook “Diúnamis” e a scriverci all’indirizzo email associazionediunamis@gmail.com.
Dal tuo cortometraggio “Mister N” al recente murales “Ritornerai?” cosa rappresenta e a cosa aspira, a tuo parere, oggi, il giovane andriese medio?
Bella domanda questa. Guarda è difficile anche per me pensarlo e dirlo. Ognuno nella vita conserva le proprie aspirazioni, e alle volte queste non le puoi trovare vicino ai tuoi cari. Mi ha fatto abbastanza riflettere il murales: chi siamo noi? Cosa cerchiamo? La vita di una persona è fatta di continue ricerche, e sono certo che noi giovani andriesi siamo in continua ricerca, di noi stessi e delle nostri passioni, chi un modo chi nell’altro. La valigia di “Ritornerai” credo voglia significare proprio questo: riempire un vuoto costruendo una casa partendo dalle fondamenta. Le fondamenta siamo noi, i nostri occhi, la nostra bocca, il nostro carattere, la nostra essenza. Se c’è coraggio, forza di volontà, bisogna essere fieri di quello che si costruisce, ognuno con le proprie esperienze.
Progetti futuri?
Prima citavi “Mister N”. Ebbene il mio cortometraggio mi ha permesso di “viaggiare” un po’. E’ stato un anno bello; ho approfondito la mia passione facendo teatro, sono stato a visitare un vero set di un film “Lo Spietato”, produzione Netflix Italia, grazie all’amico e concittadino Riccardo Scamarcio. Ecco ci sono state esperienze che in un certo qual modo mi hanno formato. Ci sono stati anche momenti difficili, di stallo che hanno messo un attimo a freno la mia voglia di fare, di inseguire questa passione. Oggi sono più sereno, pronto a nuove sfide, a nuove relazioni, a nuove conoscenze e chi lo sa cosa ha in serbo per noi il futuro. C’è l’associazione, c’è l’università e c’è tanta voglia di mettersi in gioco.
























