pianto

Il cielo sferza alabarde:
Pioggia che scroscia e martella,
Sopra i fumosi camini,
Il denso tepore grigio
Ch’emana dal ceppo in fiamme.

Fino nel cuore si sente,
Qual senso d’umile dono,
La linfa che il cielo t’invia
Tenendo accesi gl’ardori.

Piove sugl’aridi animi;
Brucia quel ceppo d’ulivo;
Canta la voce dell’onda;
Ride, malgrado, un pagliaccio,
Con la tristezza nel cuore.

Non sono i miei versi, a tema?

Ma resto incurante ai premi…
Come quell’asino assente
Che, il caro Carducci cita.

Scrivo per darmi coraggio;
Leggo per farmi l’omaggio,
Come la pioggia che scende
Per rinnovare la vita.

Margherita di Savoia 17/10/25


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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