Sarebbe un giorno chiuso come un altro
Col sole illuminante la tristezza
Che cade a pezzi, dentro un mar profondo
E lo confonde con un cielo grigio
Ma sorgon bianche nubi all’orizzonte
Che paiono batuffoli di lana,
Di soffici pensieri pien di luci,
Di stormi di colombe tra gl’ulivi.
S’affaccia alla finestra la Signora
Nel suo tailleur, di pace ricercata,
Tessuto con il filo dell’intesa:
Una matassa lunga che fa storia
Fatta di dissidi e discussioni,
Di morte, di stermini e distruzioni…
Ma che alla fine emerge la ragione
Che chiude la tragedia tra le dune.

Margherita di Savoia 13/10/25


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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