
Gaber cantava: “L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé”
Chiamo Francesco per fissare l’appuntamento per l’intervista. Gli chiedo se va bene in serata, mi risponde “no, aspetta, è importante che ci siano i bambini anche. Raggiungimi domattina a scuola”. Si tratta di Francesco Merra, ideatore e fondatore dell’associazione andriese Tutt’altro.
Scuola d’arte pensata per bambini e ragazzini dai 4 ai 12 anni, Tutt’altro nel tempo si è evoluta in qualcosa di più. Potremmo definirlo centro di sperimentazione pedagogica, o laboratorio di pratiche civiche, difficile a dirsi. La verità è che la programmazione segue le felici intuizioni dell’istrionico direttore, mentre la certezza è che se un progetto del genere fosse nato a Roma, Milano o Bologna, avrebbe già conquistato da un pezzo la ribalta nazionale.
A me interessa avere qualche informazione in più su una delle loro idee più recenti. Si chiama Habete cura e per parlarne li raggiungo la mattina dopo la chiamata, su un prato della Villa Comunale, nei pressi dello stabile sede dell’associazione. Siamo seduti in cerchio, Francesco chiede chi vuole parlarmi dell’iniziativa. Si propone Alessandro, che in 30 secondi mi fornisce oltre alla spiegazione, anche il sommario dell’articolo.
«Questo progetto consiste nel prendere in affidamento delle piantine, si firma un contratto con il pollice verde e si portano a casa le piantine. Si curano e si fanno crescere. Quando crescono si riportano a Tutt’altro e poi si piantano in villa per rendere la villa più verde» mi racconta.
«Non necessariamente la villa» precisa Francesco, il «maestro», come lo chiamano qui. «Adesso lo spiego bene a tutti, anche a chi di voi non ne ha mai sentito parlare» continua rivolgendosi all’intero gruppo.
«Qualche anno fa noi abbiamo realizzato il tetto esterno dell’associazione con delle lattine, giusto? Il progetto di chiamava Lattin Lover. Per riuscirci abbiamo coinvolto tantissime persone. Ci hanno aiutato soprattutto le pizzerie, velocemente e senza crearci problemi. Ci eravamo posti l’obiettivo di raccogliere 2 mila lattine. Ne abbiamo raccolte 25 mila. Per una città di 100 mila abitanti e non molto abituata a tenere da parte cose da buttare, ci è sembrato un risultato notevole. Tutti quanti hanno lavorato e hanno contribuito ad un bene di tutti perché sapete che la villa è di tutti. Notare questa predisposizione in cui all’inizio non speravamo: ci è piaciuto tantissimo. Ci ha fatto capire che idee di questo tipo, cioè che sviluppassero il senso di appartenenza, potevano essere ripetute. Sapete che cos’è il senso di appartenenza?»
«Quando tu ti attacchi a una cosa e pensi che sia tua, la senti molto vicina a te».
«Infatti», continua Francesco, «tu immagina come possa cambiare la vita in maniera positiva fra una città che ospita cittadini con un senso di appartenenza alto, rispetto a una in cui i cittadini hanno un senso di appartenenza basso. Cambia completamente. Vedete quel muro dove stiamo facendo il murales? Quel muro è anche vostro. Se qualcuno lo rovina voi subito state attenti a dire “maestro c’è qualcuno che sta rovinando il muro”, perché ormai è vostro, è ANCHE vostro».
«E quindi che cosa c’entrano gli alberi?» chiede Luca anticipando anche un po’ i miei pensieri.
«Veniamo ad Hebete cura. Come fatto con le lattine abbiamo deciso di partire dal rifiuto, questa volta naturale: le ghiande che cadono a terra. Tra novembre e gennaio i lecci, un tipo di quercia che abbiamo in città, si riempiono di ghiande. Noi le raccogliamo poi le diamo a chi vuole, in cambio di un contributo, ad esempio 5 euro, e la firma di un contratto di affido. Il senso è che all’inizio tu la pianti in un vaso sul tuo balcone. Devi curarla, innaffiarla e ogni volta che lo fai ti ricordi che stai facendo qualcosa per la tua città. Lo fai ogni giorno per anni. Alla fine ti affezioni alla pianta, ma devi sempre ricordarti che non è tua, ma della tua città. Una volta diventata alberello, infatti, bisogna riportarla a noi e insieme decidere un posto della città dove piantarla».
«A me è diventata alta quasi quanto me» urla Riccardo. «A me è morta» gli fa eco Marco.
«È un progetto molto simile a quello di un artista tedesco che io ho amato molto: Joseph Beuys. Il suo si chiamava 7 mila querce. Vi ricordate quando vi ho portato a vedere la cassetta di terra in cui teniamo al fresco le ghiande? Cosa vi ho detto?»
«Hai detto “vi piace il nostro bosco?”» ricorda Michele, «e invece non c’era niente, solo la terra e le ghiande sotto».
«E infatti, ma tutte quelle ghiande un giorno saranno degli alberi e quindi un bosco. La cosa bella del progetto è proprio che quegli alberi ci mettono 100 anni a crescere, quindi il tuo è un atto che fai per la generazione che verrà dopo di te. Il contrario degli atti politici che si fanno per le scadenze elettorali. A pensarci vengono le vertigini. Ve la immaginate Andria fra 100 anni con gli alberi che abbiamo piantato noi diventati grandi? Noi poi con i soldi dei contributi delle ghiande compriamo altri tipi di piante che non sapremmo e non potremmo far nascere, per poi trattarle allo stesso modo. L’ultima che abbiamo preso è una Paulonia imperiale, l’abbiamo piantata nel prato pubblico di fronte l’ingresso dell’associazione».
«E la storia del contratto invece» chiedo io.
«Sì è un contratto che non si firma» spiega uno dei ragazzi «c’è scritto che ti devi impegnare a curare la pianta e a riportarla quando diventa grande. Poi per firmare bagni il pollice nel colore verde e lo schiacci sul foglio. Perché bisogna avere il pollice verde per curare le piante».
A quel punto mi hanno portato a vedere la Paulonia. Poi hanno trovato una pigna e sono corsi via per giocarci usandola a mo’ di palla. Francesco mi ha spiegato che chi vuole può mettersi in contatto con lui, con Tutt’altro o passare direttamente dall’associazione e così aderire al progetto. L’ho salutato e mi sono avviato verso casa. Il pollice verde, Lattin Lover, Habete cura. Diceva Montaigne che «i giochi dei bambini non sono giochi e bisogna considerarli come le loro azioni più serie». Ancora di più se c’è di mezzo una città e i suoi futuri cittadini.
























