Ma serve poi fidarmi di me stesso
Se pure non mi salvo col sedere?
Mi do un’occhiata in giro e non mi vedo;
Ci sono e m’accorgo che mi manco.

Inutile cercarmi tra la gente
Se ho preso le distanze per cautela.

Fidarsi di se stesso serve a nulla
Se quella lista nera ci comprende
Sarebbe come far la luna piena
E presentarsi sempre a mezzo volto.
Mi fido solamente del mio Fido
È l’animale che non ha parola
Ma che mi dice tutto con la coda
In modo assai festoso, non bestiale,
Come usa far la gente impenitente.

Margherita di Savoia 29/08/25


FontePhotocredits: https://elements.envato.com/rescue-dog-looking-at-camera-UG6GNMU
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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