È ufficiale, George Weah è diventato il nuovo Presidente della Liberia. Dopo essersi già candidato nel 2005 ed essere stato nominato senatore nel 2014, infatti, l’ex numero 9 ha saltato, a colpi di skills elettorali, la strenua difesa del candidato rivale, Joseph Boakai.

L’8 settembre del 1996 lo ricordo bene. Ricordo di essere sobbalzato dalla sedia, non lo facevo quasi mai, era un impetuoso privilegio che concedevo solo ai gol bianconeri. Quella domenica, in tv, c’era Milan-Verona ed una freccia nera schizzò, impazzita ed elegante, da un’area all’altra di un San Siro basito, esterrefatto e sognante.

L’angelo scuro e limpido non aveva ali comuni ma polpacci duri come carapace di una veloce tartaruga, come una vita passata ai margini, una vita riemersa sul campo verde del Paris Saint Germain prima, e dei rossoneri poi.

L’8 settembre del 1996 George Weah aveva già vinto il Pallone d’Oro, ma in quel pomeriggio di fine estate si conquistò l’immortalità. George ha dribblato tutti con passo da pantera e, ritrovatosi a limite dei sedici metri gialloblù, ha piazzato nella porta veronese un tiro ad incrociare, una rasoiata da strabuzzare gli occhi.

Oggi, a ventun’anni di distanza, a sobbalzare è stata la mia curiosità nell’ascoltare che l’idolo del calcio è un fuoriclasse anche per l’attenzione sociale che vuole dedicare al proprio Paese.

È ufficiale, George Weah è diventato il nuovo Presidente della Liberia. Dopo essersi già candidato nel 2005 ed essere stato nominato senatore nel 2014, infatti, l’ex numero 9 ha saltato, a colpi di skills elettorali, la strenua difesa del candidato rivale, Joseph Boakai.

Recatisi alle urne in 2,2 milioni, il 61,1% dei liberiani ha scelto Weah. Un risultato che gli permette di succedere al Premio Nobel per la Pace Ellen Johnson Sirleaf, in carica da dodici anni.

Dopo averlo visto indossare tante magliette sul campo da calcio, adesso mi piace pensare ad un Campione che indossi, idealmente, la casacca di una Nazione pronta a risalire la china, a rimettersi in gioco e a vincere la partita più importante.