Si stende a vista d’occhi, rampicante,
Un’edera ramarro, verde intenso;
Nell’aria c’è un profumo così denso
E un tronco, di formiche, brulicante.

Garofani sgargianti in bellavista
Inebriano l’ambiente soleggiato
Persino un pino posto lì di lato
Emana odor pungente che conquista

La rosa, che si trova sulle spine:
Ha visto il giglio insieme a l’orchidea
Senza un buon motivo, o culpa mea.

Tra i tanti fiori, tante margherite
Con frotte d’api per cavarne vita
E il sol calante che, la notte addita.

Margherita di Savoia 23/07/25


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.