Apocalisse eterna sulla Terra
Sul miserante uomo senza pace.
Ma tace Iddio, stanco di guardare,
Questa tragedia umana senza fine?

Si vive col terrore della guerra
Si muore per lenire un po’ la fame
Si fugge dal cruente giorno nero
Lasciandosi alle spalle la miseria.

Somari affaticati tra le bombe
Stracarichi di cenci e di bambini,
Di vecchi affaticati e di feriti,
Verso l’ignoto e privi d’ogni meta.

Tra le rovine lasciano i ricordi
Di una fanciullezza mai vissuta
Delle fatiche fatte col sudore

In una Patria scossa da conflitti:
La’, sulla landa del Calvario attuale,
Dove si è messa in croce la Speranza.

Margherita di Savoia 30/07/25

***

Lettera per il cessate il fuoco a Gaza, per la fine delle ostilità e per la restituzione degli ostaggi

Noi sottoscritti dirigenti scolastici Paolo Farina e Paolo Saggese

AUSPICHIAMO

che il Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, e il Governo italiano si facciano promotori:
•    di una richiesta di immediata cessazione del fuoco e delle ostilità tra le parti belligeranti e di restituzione degli ostaggi alle famiglie;
•    della garanzia dell’immediato supporto umanitario alla popolazione di Gaza, ai bambini, alle madri, agli anziani innocenti, che stanno patendo il dolore atroce della guerra e gli stenti per fame, che stanno decimando una popolazione inerme.

Siamo convinti che ciò che sta accadendo vada oltre la stessa idea di “guerra”, che in modo spietato l’uomo è riuscito a concepire.

Facciamo nostra e aderiamo alla dichiarazione congiunta dell’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi e del Presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Daniele De Paz, che, tra l’altro, affermano:

“Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l’occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza”.
(“Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilità comune per la pace”).

Incapaci di essere indifferenti alle atrocità che stanno accadendo, convinti del ruolo delle nostre Scuole che hanno il compito di educare alla cittadinanza planetaria e alla fratellanza tra tutti i popoli, contro le guerre e la “logica” della “legge del più forte”,
invitiamo, a titolo personale, tutte le “donne” e tutti gli “uomini” di scuola, dirigenti scolastici, docenti, personale amministrativo, tutte le cittadini e tutti i cittadini italiani, a firmare questa “Lettera – appello”.

PRIMI FIRMATARI
PAOLO SAGGESE, DIRIGENTE SCOLASTICO
PAOLO FARINA, DIRIGENTE SCOLASTICO

Link per la sottoscrizione:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdOxGjiIxVzFGHuWBs3HTrYoQ5_KErMYGAGRy7wV-8dxffVrA/viewform


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.