
Cosa dissi quando non dissi,
perché il tacito dire
erompesse il silenzio
e con la luce negli occhi
ogni ipotesi al buio
si devastasse a sembianza.
Fu il binocolo al cuore
a gettare racconti
e metastasi nuove
di altrettanti ricordi
relegando le colpe
al soffitto dei tempi.
Come d’orgoglio,
caricare la luna
d’un appoggio cangiante
a smistare il dolore
per raggiungere a sera
quel canto migliore.
Aprirsi:
tra le braccia l’onore
d’aver compianto
anche il disonore
e poi tutti a correre
nel prato più grande,
quella sociale speranza
ormai quasi incredula
davanti al sole.



























