
Lo scheletro che si finge d’essere:
Gli sfugge il ricordo del suo esistere
Mentre tace l’astio messo al bando
Dall’ombra che lo segue notte e giorno.
Coralli dentro gl’occhi chiusi al mondo
Coi muri a mucchi dopo le rovine
Mandragore affamate di destini
Di tavole imbandite a delusioni:
La sfinge veglia quell’istante immane
Col cuor di pietra stanco di pulsare
E lo sparviero con l’ali mozzate
Bistratta i gusci vuoti dei paguri
Con l’occhio spento della notte fonda.
Margherita di Savoia 04/08/25



























