The mesmerizing view of the starry night sky

Lo scheletro che si finge d’essere:
Gli sfugge il ricordo del suo esistere
Mentre tace l’astio messo al bando
Dall’ombra che lo segue notte e giorno.

Coralli dentro gl’occhi chiusi al mondo
Coi muri a mucchi dopo le rovine
Mandragore affamate di destini
Di tavole imbandite a delusioni:

La sfinge veglia quell’istante immane
Col cuor di pietra stanco di pulsare
E lo sparviero con l’ali mozzate
Bistratta i gusci vuoti dei paguri
Con l’occhio spento della notte fonda.

Margherita di Savoia 04/08/25


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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