Si intitola “My Foolish Heart” (AlfaMusic) il quarto album pubblicato dall’artista andriese Patty Lomuscio che dedica a sua figlia Teresa la voce, il contrabbasso ed il sassofono di un jazz inteso come ponte fra la modernità e la cultura classica delle nostre radici. Avvalendosi della preziosa collaborazione di professionisti del calibro di Gianluca Renzi, Peter Washington e Vincent Herring, Patty ci spiega la genesi del suo ultimo lavoro.

Ciao, Patty. Da quale esigenza emotiva nasce il tuo quarto album “My Foolish Heart”, pubblicato da AlfaMusic?

My foolish heart nasce dall’esigenza di registrare un disco con il mio strumento preferito il contrabbasso, a cui poi ho aggiunto un colore diverso, il sassofono.

Cosa differenzia il tuo ultimo lavoro dai precedenti?

Rispetto agli album precedenti il colore, il timbro di questo disco è differente poiché manca lo strumento armonico, il pianoforte o la chitarra, ed è registrato con due musicisti straordinari già presenti nel mio disco Star Crossed Lovers con Kenny Barron. Ci sono poi due chicche musicali registrate sempre in duo voce contrabbasso con il contrabbassista romano trapiantato a New York da diversi anni Gianluca Renzi.

Perché hai scelto la combo voce e contrabbasso come leitmotiv del disco?

Penso che il contrabbasso e il sassofono si sposino perfettamente con la voce, creando un’atmosfera insolita e unica.

Che impronta dà all’album la presenza di artisti del calibro di Peter Washington e Vincent Herring, e di un Choro in lingua portoghese?

Quando ho collaborato con Peter e Vincent nel disco precedente Star Crossed Lovers, mi sono innamorata del loro suono e del loro pathos ed ho voluto fortemente che ci fossero nel mio disco poiché avrebbero contribuito alla bellezza dello stesso. Ho voluto scegliere di registrare standard jazz a cui sono molto legata, lo Choro portoghese ho voluto inserirlo poiché era un brano di Guinga che mi piaceva moltissimo

La nascita di tua figlia Teresa (a cui dedichi questo pazzo cuore) e il Palazzo Ducale di Andria sulla copertina sono la prova di un jazz inteso come ponte fra la modernità e la cultura classica delle tue/nostre radici?

Il disco ho voluto dedicarlo alla mia piccola Teresa che ha riempito il mio cuore e la mia vita. My heart is full, il mio cuore è pieno, frase che richiama anche il titolo dell’intero album My Foolish Heart. Quando ho pensato la location in cui fare le foto dell’album mi è immediatamente venuto in mente il nostro gioiello andriese, il palazzo ducale, con i suoi colori e i suoi ambienti unici, il jazz che si unisce alla tradizione, alla propria terra di appartenenza, il mio jazz legato alla mia città, Andria, e questa cosa mi piace moltissimo.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.

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