
Pubbliche dichiarazioni pubbliche dell’attivista statunitense assassinato lo scorso 10 settembre nello Utah
– “Il prezzo che paghiamo per la libertà di possedere armi è che qualcuno talvolta sarà ucciso”.
– “La cultura dell’assassinio si sta diffondendo nella sinistra. La sinistra è trascinata in una frenesia violenta. Ogni risultato negativo, che sia la sconfitta a una elezione o in tribunale, giustifica una risposta massimalista”.
– “L’aborto va vietato. Se mia figlia di dieci anni venisse violentata dovrebbe partorire un eventuale figlio concepito nello stupro”.
– “Michelle Obama, donna di colore, ha un cervello inferiore di quello di una donna bianca”.
– “Quando vedo un pilota nero su un aereo mi chiedo se è qualificato”.
– “Dovrebbe essere legale bruciare una bandiera arcobaleno o di “Black Lives Matter” in pubblico”.
– “Importare milioni di musulmani è un suicidio per la nostra civiltà”.
-“L’Europa deve fermarsi o morirà. L’islam non è compatibile con la civiltà occidentale”.
– “Un uomo che si identifica come trans sta vestendo una maschera da donna esattamente come io potrei vestire una maschera da nero. E sta facendo qualcosa di malvagio, non importa che nella sua testa lui pensi di star facendo una cosa buona: anche i nazisti lo pensavano”.
– “Tanti libri di testo non riescono a presentare agli studenti più versioni dei fatti su un tema. Gli studenti vengono spinti verso un’educazione che demonizza la libera impresa ed elogia la lotta di classe”.
– “Le condanne a morte dovrebbero essere pubbliche, veloci, trasmesse in televisione. Penso che a una certa età sarebbe anche un’iniziazione. A quale età si dovrebbe cominciare a vedere esecuzioni pubbliche?”.
Alcune delle dichiarazioni pubbliche di Charlie Kirk, l’attivista statunitense, fondatore dell’associazione conservatrice Turning Point USA, assassinato lo scorso 10 settembre nello Utah.
Un tragico evento, un abominio, un crimine ingiustificabile.
E le sue parole? Le giudichi il benevolo e attento lettore. A chi scrive, suonano come un inno all’odio, alla violenza, alla condanna della diversità.
Forse, ma solo forse, ci fossero stati meno Charlie Kirk nel mondo, oggi Charlie Kirk sarebbe, piacevolmente, ancora tra noi.
Riposi in pace.



























