Lo scontro tra due treni di linea della Bari Nord avvenuto sul tratto a binario unico tra Ruvo di Puglia e Corato, 12 luglio 2016. ANSA/VIGILI DEL FUOCO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Quel treno non doveva partire. Ma è partito. E non è mai arrivato.

Il 12 luglio 2016, tra le campagne assolate di Andria e Corato, due treni si sono scontrati frontalmente su un binario unico. Un errore umano, una gestione obsoleta, una tragedia annunciata. Ventitré vite spezzate. Ventitré storie che non dovevano finire così.

Tra loro c’era Fulvio Schinzari, mio amico. Vicequestore, musicista, fotografo. Un uomo che sapeva ascoltare il silenzio e raccontarlo con le immagini. Nei giorni precedenti alla tragedia, aveva pubblicato foto di treni e versi malinconici. Come se sapesse. Come se volesse lasciare un messaggio.

Su quel treno Fulvio non era da solo. C’erano tante vite, mille storie, tutte spezzate. C’era chi tornava da un esame, chi andava a trovare un genitore, chi rientrava da un viaggio, chi partiva per lavoro. C’era chi suonava la tromba, chi ascoltava musica, chi leggeva. C’era chi aveva appena detto “ce l’ho fatta” al telefono. E chi non ha fatto in tempo a dire nulla.

La morte, quel giorno, ha avuto molti volti. E nessuna giustificazione.

Scrivere del mio amico Fulvio è un modo per non dimenticare. Ma scrivere di lui è anche scrivere di tutti. Perché ognuno di loro era speciale nella propria normalità. E perché nessuno dovrebbe morire per colpa di un binario unico, di un sistema che non ha funzionato, di responsabilità mai assunte.

Quel giorno, ognuno ha incontrato la propria Samarcanda. Non in guerra, ma in pace. Non in un campo di battaglia, ma su un treno regionale, in una mattina d’estate.

E noi, che restiamo, abbiamo il dovere di ricordare. Con nomi, volti, storie. E con la voce, anche tremante, di chi ha perso un amico.

Le Vittime, i loro nomi…

  • Giuseppe Acquaviva, 51 anni, di Andria
  • Serafina Acquaviva, 52 anni, di Andria
  • Pasquale Abbasciano, 61 anni, macchinista di Andria
  • Maria Aloysi, 49 anni, di Andria, viveva a Modugno
  • Alessandra Bianchino, 29 anni, di Andria
  • Rossella Bruni, 26 anni, di Trani
  • Luciano Caterino, 37 anni, macchinista di Corato
  • Enrico Castellano, 72 anni, di Ostuni
  • Pasqua “Patty” Carnimeo, 30 anni, di Modugno
  • Michele Corsini, 61 anni, di Milano
  • Salvatore Di Costanzo, 56 anni, di Bergamo
  • Albino De Nicolo, 53 anni, capotreno di Terlizzi
  • Giulia Favale, 51 anni, di Nova Siri
  • Nicola Gaeta, 56 anni, di Bari
  • Jolanda Inchingolo, 25 anni, di Andria
  • Donata Pepe, 70 anni, originaria di Terlizzi, residente a Milano
  • Maurizio Pisani, 55 anni, di Andria
  • Giovanni Porro, 60 anni, di Andria
  • Fulvio Schinzari, 59 anni, di Andria
  • Antonio Summo, 15 anni, di Ruvo di Puglia
  • Francesco Ludovico Tedone, 17 anni, di Corato
  • Gabriele Zingaro, 25 anni, di Andria


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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...