
Dipingo la giornata, pensandoti
E sei la goccia di un’essenza intensa,
Con quelle labbra accennate al riso
Che m’hanno reso lieta l’esistenza.
Ricevi ancora il suono della sera
Con i rintocchi dell’Avemmaria?
Ci pensi ancor librarti dal tuo nido
E sconfinar ben oltre il tuo pensare?
Mi mancan le stranezze di quel tempo,
Quando credevi d’essere farfalla
E conservavi pure la memoria
Di ritornare larva sotto un gelso,
Mentr’io, che ti stavo ad ascoltare,
Pur m’appagavo di quel tuo sentire.
Margherita di Savoia 20/08/25