Il Partito Immaginario Europeo

Ho una proposta per il Partito Immaginario Europeo! Lo so, viene da ridere. Vi viene in mente quel concorrente del Rischiatutto che propose di abbattere parte dell’Appennino ligure per combattere la nebbia in Val Padana. Ma io la mia proposta la faccio lo stesso!

Si tratta di questo: elevare in Italia l’obbligo scolastico a 18 anni. Tre anni in più di scuola per tutti, come nella maggioranza dei Paesi europei.

E invece la proposta non è, come si dice in questi casi, peregrina: tutti dicono che i giovani sono allo sbando, tutti dicono che la società è diventata così complessa che per inserirsi ci vuole molta più preparazione che in passato. Le statistiche raccontano che la maggioranza degli Italiani non è in grado di comprendere un testo scritto. La rete e i social ci sottopongono mostruosità culturali di ogni tipo. E allora?

Allora prolungare il tempo-scuola può essere un’ancora di salvezza. Se prima si diceva che la scuola è una preparazione alla vita sociale, oggi si dovrebbe investire ancora più incisivamente perché la scuola oggi è la società, la socialità, il mondo della relazione umana in quanto tale, perché al di fuori di questa non esiste più una società umana nel senso autentico del termine: fuori c’è un colossale esperimento di disumanizzazione che, nella migliore delle ipotesi, è una transizione riservata a pochi verso un futuro transplanetario.

Per chi some me non appartiene né vuole appartenere a quella minoranza che progetta la vita, che so, su Marte, vorrei che il P.I.E. proponesse strategie di conservazione dell’umano.

La scuola obbligatoria fino a 18 anni diverrebbe il laboratorio dell’esperienza sociale, dove si sperimenta, si apprende e si condivide di tutto: cucinare, interagire con gli uffici pubblici, guidare correttamente un automezzo, conoscere le leggi più importanti, sviluppare  un progetto di vita, organizzare un viaggio, fare teatro, conoscere un Parco nazionale, tenere compagnia ad una persona anziana, fare un podcast, praticare uno sport individuale ed uno di squadra, capire cos’è l’evasione fiscale. E poi saper partecipare ad una danza popolare, difendersi dalle truffe, fare orienteering, sapere cos’è il fentanyl, frequentare una biblioteca, non iniziare a fumare, lottare contro la mafia, prendersi cura di un cane e di un gatto, nuotare in due stili, conoscere la contraccezione, cantare in coro, sviluppare una mentalità interreligiosa, capire quanto è bella l’Italia, combattere il razzismo, saper curare una ferita, scegliere tre/quattro poesie della tradizione italiana da imparare a memoria, cucinare pasta e cime di rape, studiare il dialetto del proprio paese, sapere cos’è il latte, scegliere chi preferire fra Shakespeare e Dante, recitare in una commedia, sapere come ci si comporta in un Museo, andare in bicicletta e magari in tandem, saper fronteggiare un insulto, capire perché è importante il lifelong learning, saper ascoltare il silenzio, assistere almeno una volta all’alba e al tramonto, capire cosa sono le dittature, provare a suonare uno strumento musicale, riconoscere le richieste di aiuto di una donna assalita, saper meditare, scegliere il proprio chitarrista preferito o pianista o cantante, scegliere il miglior vino della propria zona, andare in barca a vela almeno una volta, partecipare alla vendemmia, capire come si comporta un neonato, prenotare una visita medica per il nonno, sapere come funziona il defibrillatore, curare almeno tre varietà di piante, saper mettere un bottone, saper ridere e saper piangere, capire come funziona un cimitero, evitare lo spreco dell’acqua, non farsi fregare al mercato, saper igienizzare il bagno, saper partecipare ad un dibattito [ continua!].

L’elenco è provvisorio e invito a arricchirlo e, se fosse possibile, completarlo, ma il senso rimane uguale: la scuola per noi “occidentali” del XXI secolo diventa l’unico possibile luogo in cui conoscersi e riconoscersi in quanto umani, un luogo in cui rimettere la palla al centro.

Sono persuaso che il Comitato centrale del Partito Immaginario Europeo si riunirà al più presto per avviare la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare!


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Sono nato a Barletta nel 1956; ho insegnato Lettere per 23 anni e sono stato dirigente scolastico dal 2007 al 2023. Mi sono dedicato allo studio di vari aspetti della storia locale e sono membro della Società di storia patria per la Puglia; ho censito, trascritto e tradotto le epigrafi di Barletta. Per i tipi della Rotas ho pubblicato il romanzo-saggio “Ricognizioni al giro di boa”. Da molti anni mi interesso di religioni (specialmente il Buddhismo Mahayana) e di dialogo interreligioso. Ho avuto la fortuna di avere tre figli e ora di essere anche nonno! Da settembre 2023 sono in pensione: si dice tecnicamente "in quiescenza" ma è un po' difficile fermarsi. Gioco a tennis, mi piace molto viaggiare e credo molto nel lifelong learning. Sono stato cooptato in Odysseo da Paolo Farina :) e gli sono grato per avermi offerto uno spazio per parlare di scuola (e non solo) fuori dall’ambito formale/ istituzionale.

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