Sulle mie tappe ho la mente accesa
E indugio, qualche volta, a rimembrare
Sui tanti sconci, posti di traverso
Da rendermi, il percorso, ‘na gincana.

È stata la scalata designata
Dal Fato, formatore di pazienza:
N’ho avvertito bene la presenza
Come il messaggio fosse stato d’oro,

Tant’è che il sole s’è vestito giallo,
Come caduche foglie della vite,
Come i tramonti scesi nell’occaso,

Come quei sogni volti all’infinito…
S’incontra in tale alone vera luce:
Finché la meta, il tempo, non additi.

Margherita di Savoia 19/10/25


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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