
L’espressione “prestito a tasso zero” attira indubbiamente l’attenzione ed è quindi lecito chiedersi se un’opportunità di questo tipo sia troppo bella per essere vera. Per rispondere è necessaria un’analisi dettagliata che distingua tra le varie tipologie di prestito e che spieghi determinati meccanismi che non sempre sono del tutto chiari ai consumatori.
Il più classico caso di prestito a tasso zero è quello che spesso una persona concede a un parente o un amico (prestito tra privati): si presta una somma X e la cifra che viene restituita è esattamente la stessa; è un caso comune, e la mancata richiesta di interessi è legata al rapporto personale che intercorre fra le due parti.
Ci sono anche casi di prestiti a tasso zero erogati da enti pubblici a determinate categorie (studenti, start-up, giovani imprenditori ecc.). Si tratta di misure pensate per fini socio-economici.
Si ricordano inoltre i prestiti finalizzati a tasso zero, spesso frutto della collaborazione tra esercenti e società finanziarie per agevolare l’acquisto di beni durevoli come automobili, elettrodomestici, mobili ecc.
E per quanto riguarda le banche? Esistono questi tipi di finanziamento? Come si può richiedere un prestito a tasso zero di BPER o di un altro istituto bancario? Cerchiamo di saperne di più al riguardo analizzando i prestiti finalizzati erogati dalle finanziarie e quelli non finalizzati erogati dalle banche.
Prestiti finalizzati a tasso zero: verificare TAN e TAEG
Il prestito tasso zero è una formula molto utilizzata dagli esercenti. Per capire se stiamo parlando di un vero tasso zero è necessario che sia il TAN (Tasso Annuo Nominale, che si riferisce ai soli interessi) che il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale, che considera gli interessi e le spese accessorie) siano entrambi zero.
Spesso è solo il TAN a essere zero, mentre il TAEG è magari basso, ma comunque superiore a zero.
Se TAN e TAEG sono entrambi azzerati si può tecnicamente parlare di vero e proprio prestito a tasso zero. Ma in questo caso chi paga il costo del finanziamento? I casi sono essenzialmente due:
- il rivenditore si accolla interessi e spese
- gli interessi e le spese sono inclusi nel prezzo.
Di fatto siamo di fronte a due legittime strategie promozionali che invogliano il cliente ad acquistare uno specifico bene (è per questo che si parla di “prestiti finalizzati”) poiché potrà dilazionare il pagamento nel tempo.
Prestiti non finalizzati a tasso zero: esistono?
I prestiti non finalizzati sono finanziamenti personali generalmente concessi da banche o da finanziarie; non finalizzati significa che l’erogazione del denaro non è legata a uno specifico acquisto (come nel caso, per esempio, di un finanziamento auto).
L’evenienza del tasso zero nel caso di banche e finanziarie è in genere molto rara, anche se non impossibile e potrebbe essere legata a una strategia promozionale per invogliare i potenziali clienti ad aprire un rapporto con l’istituto.
Più comuni sono i prestiti con tassi di interesse non elevati: il cliente è comunque invogliato a richiedere un finanziamento e la banca o la finanziaria hanno un certo margine di guadagno.
Quando si confrontano questi prestiti è importante leggere con attenzione le condizioni contrattuali e soprattutto verificare il TAEG, un indice che esprime in termini percentuali il reale costo del finanziamento: a parità di altre condizioni, il prestito più interessante è quello con il TAEG inferiore.
























