Di Stefano Cazzato

La porta di una palestra lasciata aperta al cui interno dei giovani giocano e si seducono. Un filosofo (Socrate) che, mentre si sta recando al Liceo, ne viene incuriosito.  Uno scrittore (Platone) che costruisce un dialogo ingegnoso e misterioso in cui si cerca qualcosa. Non un oggetto o una persona, ma nientedimeno che l’amore.

Dove si trova questo sentimento così potente? E come riconoscerlo, da quali indizi o prove? E come afferrarlo se, una volta che lo si sia inquadrato, si scopre che questo sentimento è per sua natura mobile e sfuggente?

Una caccia al tesoro in chiave filosofica, fatta di depistamenti, passi a vuoto, vie traverse, vicoli ciechi, apparizioni, miraggi.

E se il tesoro fosse la stessa ricerca, il mettersi in viaggio, l’inquietudine che muove l’essere (corpo e anima) verso il fine del suo desiderio?

Da queste premesse prende le mosse lo scrittore salentino Stefano Cazzato (recente vincitore del Premio Seneca per la filosofia contemporanea a Sannicandro di Bari) per investigare uno dei concetti più controversi della riflessione platonica, la cui essenza – come mostra il saggio – è di posizionarsi esattamente al di fuori dal pensiero, al confine dell’indagine razionale, laddove il logos, da una delle sue tante crepe, lascia entrare il pathos: una luce benefica che è in grado di sconvolgere positivamente la vita di chi cerca. Beato chi almeno una volta l’ha trovato.

Tutto questo e molto altro, c’è ne Gli amanti. Discorsi dal Liside di Platone (Il Convivio editore, 2025), quinto appuntamento della serie dedicata da Cazzato a Platone, in cui vengono messi a fuoco “i limiti della ragione umana quando si confronta con una realtà opaca, stratificata, evanescente, difficile da collocare, in cui convergono tendenze consapevoli e bisogni inconsci, pulsioni materiali e aneliti spirituali, slanci dionisiaci e sublimazioni apollinee.”

Una realtà che nessuna voce può esaurire, e non è un caso che nel Simposio, dialogo successivo al Liside, Platone ne affidi la trattatazione a più voci: quella del poeta e del filosofo, dello scienziato e del sofista, della sacerdotessa (Diotima di Mantinea) e dell’innamorato esaltato (Alcibiade).

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Nato a Lecce, vissuto a Specchia, Stefano Cazzato oggi vive e lavora Roma dove insegna al Liceo G. Carducci. Collabora con diverse riviste ed è autore di raccolte di aforismi e saggi filosofici. Ha ottenuto premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali tra cui: Giglio blu (Firenze), San Domenichino (Marina di Massa), Vivi la realtà (Milano), Città di Sarzana, Il Sigillo di Dante (La Spezia), Città del Galateo (Galatone-Milano), Shakespeare (Rimini), Maria Dicorato (Milano), Seneca (Bari), Il Convivio (Alzano Lombardo, Bg).

Dopo Dialogo con Platone (Armando 2010), Una Storia platonica (Ladolfi 2017), Il racconto del Timeo (Ladolfi 2019), Il divino Platone (Moretti&Vitali 2022), Gli amanti è il nuovo libro dedicato al filosofo ateniese.


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Chi siamo? Gente assetata di conoscenza. La nostra sete affonda le radici nella propria terra, ma stende il proprio orizzonte oltre le Colonne d’Ercole. Perché Odysseo? Perché siamo stanchi dei luoghi comuni, di chi si piange addosso, di chi dice che tanto non succede mai niente. Come? I nostri “marinai/autori” sono viaggiatori. Navigano in internet ed esplorano il mondo. Sono navigatori d’esperienza ed esperti navigatori. Non ci parlano degli USA, della Cina, dell’Europa che hanno imparato dai libri. Ci parlano dell’Europa, della Cina, degli USA in cui vivono. Ci portano la loro esperienza e la loro professionalità. Sono espressioni d’eccellenza del nostro territorio e lo interconnettono con il mondo. A chi ci rivolgiamo? Ci interessa tutto ciò che è scoperta. Ciò che ci parla dell’uomo e della sua terra. I nostri lettori sono persone curiose, proprio come noi. Pensano positivo e agiscono come pensano. Amano la loro terra, ma non la vivono come una prigione. Amano la loro terra, ma preferiscono quella di Nessuno, che l’Ulisse di Saba insegna a solcare…

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