
Si chiama Future Age, la cintura con airbag sviluppata da D-air Lab, start up di ricerca e sviluppo fondata da Lino Dainese nel 2015. Future Age protegge gli anziani da danni da caduta evitando così fratture al femore e all’anca. Nel Vestito Intelligente la protezione c’è ma non viene percepita dall’utente che la indossa, si attiva soltanto quando serve, coprendo le aree interessate. Coniuga la capacità di controllare l’aria direzionandola solo dove c’è bisogno, l’intelligenza degli algoritmi in grado di capire quando è il momento opportuno per attivarsi, l’ergonomia che rende il tutto indossabile e funzionale nel suo utilizzo, la bellezza intesa non soltanto in senso estetico ma anche come accettabilità e, infine, l’intelligenza delle mani, ossia l’abilità di realizzare concretamente quello che viene progettato.
Salve, dott. Dainese. Come si è arrivati a sviluppare una tecnologia dell’airbag pensata per piloti e atleti, messa, invece, a disposizione per la protezione degli anziani?
La tecnologia airbag è quella che, più di tutte, permette di raggiungere alti livelli protettivi senza inficiare il comfort dell’utilizzatore. Se già tale caratteristica ha reso l’airbag il futuro della protezione nello sport, è ancora più importante nelle applicazioni quotidiane, dove la soglia di accettabilità è ancora più bassa. Mentre un motociclista ha bisogno di protezione per poche decine di minuti di un’attività ricreazionale – per la quale è quindi predisposto all’utilizzo di attrezzatura specifica – un anziano ha bisogno di protezione per tutto il giorno e per una varietà molto ampia di attività per le quali non è abituato a indossare protezioni.
Cosa prevede, esattamente, la progettazione di questa particolare cintura?
Sviluppare protezioni per la quotidianità rappresenta una sfida ancora più ardua per il progettista. Non solo per la scarsa accettabilità di cui sopra, ma anche per la difficoltà tecnica di sviluppare algoritmi robusti rispetto all’enorme varietà di movimenti che costituiscono la normale mobilità quotidiana. Se infatti un algoritmo per la MotoGP deve essere in grado di identificare la caduta rispetto ai limitati movimenti che può avere il sistema moto-pilota, nel caso di un anziano che indossa un airbag tutto il giorno la cintura deve essere in grado di distinguere una caduta da attività come sedersi, sdraiarsi, chinarsi a raccogliere qualcosa da terra, salire o scendere le scale ecc.
Oltre a ridurre il rischio fratture e a salvaguardare l’anca negli anziani, in che modo questo sistema può fare la differenza nella vita di migliaia di persone?
Il beneficio diretto è la protezione in caso di caduta. Tuttavia, al di là della funzione protettiva in sé, che tipicamente e auspicabilmente entra in funzione solo raramente, la protezione porta un beneficio molto importante in termini di sicurezza in sé stessi e di capacità di mantenere o recuperare uno stile di vita attivo, fondamentale per vivere la terza età in modo sereno e autonomo.
È previsto un supporto in caso di emergenza?
La funzione di sicurezza di FutureAge va oltre la sola protezione da impatto. Se usato assieme alla app D-Alert, in caso di attivazione, il sistema invia una chiamata d’emergenza a una lista di contatti selezionati dall’utente permettendo un intervento immediato, aumentando la serenità tanto della persona anziana quanto di chi se ne prende cura.
























