Io ascolto musica rock, tu musica blues: ci lega la musica!

Tendenzialmente pensiamo che la nostra percezione e il nostro pensiero, da un punto di vista etico-morale, sia quello più giusto e verità assoluta. Questa volta ho deciso che è il mio turno.

Ascolto spesso i discorsi della gente, osservo spesso gli atteggiamenti e comportamenti che una persona ha su un’altra persona. Ecco, persona. Ma in fin dei conti cos’è una persona? La Treccani afferma: “individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale..”. Una singola definizione capace di distruggere ogni tipo di classificazione e il relativo giudizio e/o pregiudizio.

Oggi ci sono molte correnti di pensiero sulla società umana e sul singolo in quanto animale sociale. C’è chi parla di parità di genere, chi per più diritti. Addirittura c’è chi pensa si abbia bisogno di meno diritti e più disparità di genere. Nei discorsi che sento, da entrambe le fazioni vedo madornali errori. Entrambe le parti non sono disposte accettare l’esistenza di un pensiero opposto, di un essere opposto. Se parliamo di queste fazioni in termini di Persona, l’essere di destra o di sinistra conta poco. Da entrambe le parti ci sono persone e in quanto tali dotati di proprio empirismo. Inoltre, siamo dotati di una parte emotiva, ovvero di una parte irrazionale, non logica e non critica. Se ci pensate, Ghandi e Mussolini erano fatti della stessa pasta: persone dotate di emozioni, pensieri, logiche ecc. L’unica differenza era la percezione sul mondo, più precisamente sui propri ospiti. Uno ha ignorato totalmente la propria specie di appartenenza, creando nuove specie, nuove classi, nuove relative verità.

Il vero problema sta in entrambe le fazione. Il problema sta proprio nel percepirsi in categorie, indipendentemente da quale essa sia. Nella mia vita ho vissuto, esternamente e non, discriminazioni da parte di entrambi, anche da chi lotta per un mondo senza divari.

Questo testimonia che non esiste una categoria “giusta” o “sbagliata”, a ogni componente di essa è capace di incoerenza, odio, rabbia, violenza. Il problema non è decidere da che parte stare, il vero problema è non capire che esiste solo una parte.

Se iniziassimo a vivere con gli altri, percependoli come Persone, credo fortemente che ogni tipo di divario sparirebbe. Se iniziassimo a capire che siamo persone di passaggio, collaboreremmo per la sopravvivenza e ognuno vivrebbe come vuole.

Utilizzo sempre questo esempio: io ascolto musica rock, tu musica blues. Tra noi non c’è differenza, siamo spinti nel fare la stessa cosa: ascoltare musica!


1 COMMENTO

  1. “Persona”, nel suo etimo, ossia nella sua radice semantica, vuol dire maschera. “Individuo, invece, vuol dire ciò che, sbagliando, molti connotano con “persona”. Non si tratta di leziosità linguistiche, ma di questioni di importanza primaria. Le parole sono inportanti perché esprimono concetti in modalità formale e simbolica; un loro uso improprio crea fantasmi linguistici, caos semantico; come ben insegnò Wittgenstein, ad esempio.
    Nel merito, la musica è un contenitore in cui può entrare di tutto, dalla spazzatura (che esiste), al sublime (che esiste). Che fanno parte dello stesso insieme, non mette la spazzatura allo stesso livello del sublime.

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