Rimango tante ore sulla sedia
Seduto ad aspettar che arrivi l’ora…
Riempendo questo tempo di poesia
Radiando, le tristezze, dalla mente.

Ma corre il tempo che si porta appresso
Le luminarie che m’han dato luce
Per camminar con inesperto passo
Verso le mete che mi han visto vivo!

Ma quelle stele che ho lasciate incise
Malamente, le ha cancellate il tempo,
Per questo non risulta il mio passaggio

Che possa confermar la mia presenza.
E allora? questi versi scritti in calce,
Con la mia mano ferma e il cuor tremante…?

Margherita di Savoia 01/09/25


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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