…preghiera e digiuno di giustizia

Le notizie di naufragi e di continue perdite di vita nel nostro mar Mediterraneo sono ormai all’ordine del giorno. L’ONU parla di oltre mille morti, solo negli ultimi mesi.
Al naufragio di migranti, poveri e disperati, si aggiunge anche quello dell’Europa, la quale ha abbandonato i suoi nobili valori, basati sull’inviolabilità della dignità umana, per sposare una politica scellerata votata alla non accoglienza.

La Chiesa italiana con il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, alza la voce dicendo che: “la logica del cristianesimo è prendersi cura. Accogliere, accompagnare, integrare come dice il Papa. Se c’è una nave che sta nel mare non si può chiudere i porti, non si può rischiare di far morire o creare disagi a delle persone”. “Il problema – ha aggiunto – non riguarda solo l’Italia, riguarda l’Europa ma riguarda il mondo intero, riguarda come è impostata una certa politica che non favorisce i popoli più poveri”.

Come diceva Paolo VI nella Populorum Progressio: “c’è una logica perversa che fa sì che i Paesi ricchi si arricchiscano di più, e i poveri si impoveriscano. C’è questo problema a livello mondiale di movimento, di migrazione, e quindi il problema va visto globalmente: non basta nemmeno l’Europa, ma forse sono un po’ le logiche mondiali che devono cambiare in questo senso”.

Di fronte alla chiusura culturale e sociale, che si fa beffa dei più importanti valori cristiani, si alza forte anche il grido di protesta di altri religiosi e laici cristiani come Padre Alex Zanotelli. È stato così, indetto un ‘digiuno di giustizia’ a partire da martedì 10 luglio, che durerà dieci giorni. “A tutti gli uomini e donne di buona volontà. Martedì 10 luglio 2018 alle ore 12 ci ritroviamo a Roma, in piazza San Pietro, per una giornata di digiuno. Da lì proseguiremo a Montecitorio per testimoniare con il digiuno contro le politiche migratorie di questo governo. E continueremo a digiunare per altri 10 giorni…”. L’iniziativa è stata promossa da padre Alex Zanotelli a nome dei missionari comboniani, da monsignor Raffaele Nogaro vescovo emerito di Caserta e da altri religiosi.

Padre Zanotelli ha scritto nei giorni scorsi: “Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?” così Papa Francesco ci interpellava durante la Messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della “Fortezza Europa”. È il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma è anche il naufragio dell’Europa, e dei suoi ideali di essere la “patria dei diritti umani”. La Carta della UE afferma: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata”.

In virtù di tutto questo la Comunità “Migrantesliberi”, in collaborazione con l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria e la comunità parrocchiale Madonna della Grazia, giovedì 19 luglio p.v., aderiscono alla preghiera e digiuno di giustizia come ‘protesta’ pacifica contro i muri delle odierne politiche migratorie europee, prive di libertà e dignità per tutti gli esseri umani.

Giovedì 19 luglio alle ore 19,00 presso la Chiesa Santa Madonna della Grazia di Andria è prevista la celebrazione della Santa Messa, per condividere un momento di preghiera e di speranza affinché queste annose politiche disumane possano cambiare rotta.

La Città di Andria, ma non solo, l’Italia intera da sempre ospitale è invitata, per dare un segno di partecipazione e continuare la sua opera di solidarietà e accoglienza.

Il diverso oggi è riconosciuto come un pericolo e ciò succede quando svaniscono i volti dalla nostra vista per incontrarsi e ascoltare le storie personali. Tutto questo aumenta quando si crea il nemico per scopi di consenso elettorale, incitando all’aggressività, insinuando sospetti, fomentando paura, adulterando e avariando la verità, e mistificando la realtà.

“Il digiuno che voglio – dice il profeta Isaia in nome di Dio – non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti?”.


Articolo precedente70 anni dopo: cosa è stato il Piano Marshall?
Articolo successivoPane e pancotto
So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.