
Libere esternazioni in tempi di Covid…
Quanto previsto dall’ultimo DPCM, ce ne sono così tanti, è di fatto un piccolo lockdown.
Se per non procurare allarme lo si deve chiamare in altro modo, così sia. State sereni, un bel respiro, se anche lo fosse a furia di ripeterci che non capiamo un piffero, ci convinceremo del contrario.
Nel frattempo addestrano nuovi medici virologi, appena in onda, davanti alle telecamere bisogna esseri vaghi quanto basta a che sia il pubblico stesso a trovare una cura, un po’ come quando si va dal medico di base e gli si suggerisce da sé la diagnosi.
A primavera passata, tutto il mondo ci ammirava per come avevamo gestito la pandemia, in realtà ci avevano obbligati a restare in casa, stati di necessità esclusi. Siamo salvi per avere evitato il contatto promiscuo e indisciplinato.
Ora è forse il tempo di sorridere?
In Italia c’è una sproporzione abissale tra chi cerca il lavoro e chi lo offre, un partito ha spopolato propinando soluzioni populiste che prevedono sussidi: tanta gente grazie a quelli mette un piatto in tavola ma a chi ha fame non si regala il pesce ma la canna da pesca… Ops… Ho citato un proverbio cinese… Speriamo si sia autosegnalato prima di varcare i confini!
Tutti uguali eppure diversi.
Chi è sazio non crede a chi conserva il pane già vecchio; chi preferisce la pizza dimentica quasi sempre di alzare sino al naso la mascherina perché al Covid chi fa take awayinteressa poco; chi ha difficoltà respiratorie nel solito bar prende il solito caffè con gli amici e non può indossarla; chi si accalca nelle stazioni o nei mezzi pubblici perché “se lo prendo io il Covid, lo prendono tutti!”.
La cassa integrazione mai erogata, già finita, anticipata dalle aziende; il mitico buon vecchio Centro per l’impiego che somministra il solito contratto a tempo o a collaborazione; i precari storici in attesa di una stabilizzazione qualora i commi del decreto di turno lo permettano; tutti quei minchioni che alitando vino e aperitivi, che gridano che il virus è una scusa per un sequestro di persona coatto, per privare di diritti costituzionalmente riconosciuti i soliti passeggiatori compulsivi.
Viva l’Italia! Ma non chiuderanno mai le scuole a costo di tamponizzare persino i banchi, non aggiungeranno treni e bus per evitare il sovraffollamento. Prima di prendere qualsiasi iniziativa e mettersi contro l’elettorato già turbato, qualche morto può scapparci, è fisiologico!
Mancano tanti posti letto negli ospedali, utili alle cure anticovid, ma i telegiornali li vediamo solo noi giornalisti? Ah, già… Molte notizie sono una invenzione, devono fare audience!
Un produttore cinematografico e proprietario di una squadra di calcio ha mangiato delle ostriche poco buone e i soliti malignai superbi hanno subito gridato all’untore.
Stessa sorte toccata a un imprenditore la cui prostatite è stata paragonata ingiustamente a un virus.
Un Presidente americano è stato imbottito di un antivirale, usato per l’Ebola, che non è più reperibile in mezzo mondo, è guarito afferma il suo medico ufficiale.
Ma di cosa ci lamentiamo?
Se guariscono i ricchi, i poveri per grazia della fortuna possono ancora farcela.