Non si tratta di essere “bigotti” o “anticlericali” per partito preso. Peraltro, il dovere di cronaca ci imporrebbe di limitarci a riportare i fatti. Ma se un uomo di potere, un vescovo, un alto prelato, viene rimosso per aver “coperto”, a quanto pare, gli abusi sessuali commessi dai preti della sua diocesi, è difficile trattenere un “ben gli sta!”
I fatti. Papa Francesco ha firmato la destituzione di mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano dalla sua diocesi. Il vescovo era a capo della diocesi di Ciudad del Este, in Paraguay, ed era sospettato di aver nascosto sotto il velo dell’omertà non solo “normali” atti di malversazione, ma anche gravissimi atti di abuso sessuale ad opera dei suoi sacerdoti.
Prima di ordinare il suo “avvicendamento”, come si legge in una nota a cura dell’Ufficio Stampa del Vaticano, papa Francesco ha voluto attendere le conclusioni delle visite apostoliche da lui stesso disposte al fine di accertare la verità. Quindi, la prevista e attesa decisione e la rimozione di mons. Rogelio.
Se è lecito azzardare un’ipotesi, ci pare di poter dire che il Pontefice avrà agito a ragion veduta e che il prelato paga il prezzo delle sue responsabilità.