La mobilità sostenibile rappresenta l’opportunità di cambiare il nostro modus vivendi, lontano da logiche consumistiche, per ridisegnare le aree cittadine. A questo proposito, Domenico Zingaro, Riccardo Figliolia e Antonio Leonetti hanno deciso di fondare l’associazione Urban Mobility, proprio nel tentativo di applicare il concetto green di viabilità al quotidiano. A parlarcene è lo stesso Antonio.

Ciao, Antonio. Cosa si intende, esattamente, una volta per tutte, per “mobilità sostenibile”?

Partendo dalla definizione di sostenibilità, declinata con l’accezione economica, sociale ed ambientale, ne consegue che la mobilità è sostenibile perché percorre i principi fondamentali a tutela del pianeta e quindi dell’ambiente (riduzione della CO2, salvaguardia degli spazi); perché imprime un cambio delle abitudini dei cittadini e della società, ed infine è un’opportunità economica sia di sviluppo sia di risparmio.

La mobilità sostenibile, oggi, ha il compito di ridisegnare le aree urbanizzate in cui viviamo facendo leva sulla necessità di riequilibrare la fruizione degli spazi e la numerosità della tipologia di mezzi presenti nelle nostre strade.

Il concetto di sostenibilità ricorre nel nostro linguaggio oramai da anni, è divenuto priorità solo negli ultimi periodi sia a livello europeo sia a livello globale, e ci viene chiesto di applicare la sostenibilità concretizzandola in azioni specifiche. Sotto il cappello della sostenibilità sussiste la necessità di rimodulare le nostre vite, le nostre abitudini generate da anni di politiche foraggiate dal consumismo.

Con l’opportunità del PNRR, con la spinta economica che l’Europa ci fornisce e con la rapidità dei cambiamenti ai quali siamo abituati ad adattarci, la mobilità sostenibile è la giusta occasione per ripensare il modello di vita della nostra città, applicando politiche virtuose verso i nuovi modus operandi e disincentivando i modelli storici.

Con quali finalità nasce e a chi si rivolge l’associazione Urban Mobility?

Con Domenico e Riccardo abbiamo deciso di costituire Urban Mobility per stimolare la nostra comunità a discutere pubblicamente di mobilità, a rivedere le nostre abitudini e a sollecitare l’amministrazione ad agire rapidamente.

Ci definiamo appassionati di mobilità, non siamo dei tecnici, eppure ci informiamo e studiamo i casi che si presentano nella nostra quotidianità.

La nostra città di Andria ha una conformazione urbanistica tale da risultare limitata per accogliere grandi flussi di traffico di autovetture, giacché i nostri quartieri nascono storicamente prevedendo spostamenti con carrozze, bicilette o a piedi, oltre alle controversie generate dall’edilizia spontanea.

Questo spiega, in parte, per quale ragione Andria è costituita da arterie principali strette e da un sistema stradale ridotto.

Urban Mobility vuole presidiare questo tema e sensibilizzarlo pubblicamente, diventando polo attrattivo per tutti coloro che vorranno confrontarsi, desiderano concepire una visione da applicare al nostro territorio.

Oltre alla comunità e all’amministrazione del territorio, le politiche attuate dalla Comunità Europea incoraggiano anche l’imprenditoria privata affinché queste generino valore interno all’azienda applicando azioni tese alla sostenibilità e, grazie anche alla spinta della pandemia, ad introdurre profili professionali specializzati come il mobility manager.

Come si può applicare il concetto di strada al cambiamento sociale delle città?

Noi di Urban Mobility riteniamo che le strade siano uno spazio importante della città e delle nostre vite e le definiamo il salotto della nostra quotidianità. Per strada incrociamo gli amici e le persone che la frequentano, grazie alle strade raggiungiamo le diverse destinazioni, per strada beviamo un caffè o addirittura ceniamo durante le stagioni calde.

Applicare questo concetto significa attuare un programma di riqualificazione delle infrastrutture dei nostri quartieri partendo da un chiaro PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) che dia la strategia di lungo periodo alla nostra città. Andria è stata spesso un mero cantiere edile per nuove abitazioni.

La mobilità sostenibile è un argomento che interviene sull’urbanistica, sul patrimonio stradale del comune e sulla mobilità in senso lato e visto il momento d’urgenza le amministrazioni dovrebbero fare scelte impopolari per limitare l’uso delle autovetture private.

La sua applicazione avviene attraverso il documento strategico e programmatico chiamato PUMS il quale, soprattutto, diventa azione concreta nel momento in cui la politica decide di focalizzare l’attenzione su questo argomento dedicando le giuste professionalità.

 

L’utilizzo dell’automobile, in generale, è direttamente o inversamente proporzionale al senso civico-educativo che svilupperemo in futuro?

L’automobile oggi non ha più solo la funzione di mezzo di trasporto, ma l’automobile grazie al marketing delle grandi aziende è diventata un simbolo, uno status quo che rappresenta il potere economico del proprietario e che talvolta sopperisce alle carenze di chi la guida.

Le automobili di oggi, siano esse elettriche o ibride benzina o diesel, sono addirittura tre volte più grandi di quelle degli anni ’60, eppure continuano a ricoprire la stessa funzione di mezzo di trasporto.

Ad Andria siamo abituati a spostarci in automobile perché siamo stati storicamente educati al disservizio delle alternative all’automobile: mi spiego meglio, l’attuale contesto continua a privilegiare l’automobile senza dare il giusto rilievo all’alternativa rendendo pericoloso spostarsi in biciletta o a piedi e, talvolta, attraversare le strade sulle strisce pedonali.

L’uso spasmodico dell’auto è in aggiunta anche la conseguenza diretta del disservizio offerto dal trasporto pubblico, dalla mancanza di piste ciclabili, dalla poca incentivazione della pedonalità, da politiche disinteressate alla mobilità sostenibile.

Concludo dicendo che utilizziamo l’auto pensando di essere liberi, eppure è una vera contraddizione poiché in città siamo intrappolati nel traffico, dalle attese ai semafori ed assuefatti dal rumore e dai gas di scarico prodotti dai motori delle autovetture.

 

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Via mail urbanmobilityassociazione@gmail.com

 


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.