DI LUCIANO DE PASCALIS

Luciano De Pascalis è originario di Andria, ma vive a Bagnolo del Salento, laureato in Giurisprudenza presso l’Università del Salento. È autore di una piccola raccolta di poesia intitolata Opera senza autore, che è suddivisa in quattro sezioni: Solitudine, Storie e Personaggi, Notturni, Amore. Sono come quadri o tessere di un unico mosaico, dove emerge l’amore per la terra salentina, che dapprima ha avuto come substrato la civiltà messapica, poi greca e romana.

L’opera inizia con una confessione dell’autore, che esprime la sua verve comica presente nei suoi componimenti poetici per molti aspetti simile a quella di Orazio nelle Satire: “Il ribrezzo o la compiacenza delle parole è il tuo stato d’animo, la sola cosa che ci unisce è che da questi versi non vedremo, né io né te, il becco di un quattrino.” È inutile dire che queste parole riecheggiano il famoso verso del poeta latino. Infatti, la poesia classica è fortemente presente come modello del giovane autore, che esprime personaggi, storie e stati d’animo con una punta d’ironia sarcastica come in La gastrite: “Tra libri e scarti e scontrini persi di gioco/riposa giacente la fattura per la gastrite/ che da anni perseguita ogni dichiarazione/telegiornale”.

Ma sono anche presenti accenni di intenso lirismo, che trova espressione nella descrizione estatica della natura e del popolare salentino come in Berlabei e Idrusa, ciò sembra ricalcare questa volta come modelli letterari i toni forti dei poeti sudamericani, che descrivono con rapimento e passione l’amore per la propria terra, cosa che appare anche nei versi di De Pascalis, che esprime anche la contemplazione di tutto ciò che lega il suo cuore alla terra del Salento, magica per sua natura e per intensa atmosfera.

Infine, in Opera senza autore sono raccolte piccoli componimenti poetici nelle minoranze linguistiche del Salento come ad esempio: il griko, di cui anche Pier Paolo Pasolini se ne occupò nei suoi studi, l’albanese, ed anche il noto dialetto salentino, ma spesso compaiono qua e là termini della tradizione popolare, che arricchiscono e rappresentano una viva ricerca linguistica-poetica. All’autore è rivolto l’augurio per un successo migliore nella carriera letteraria intrapresa, e che questo lavoro non sia l’ultimo, ma solo l’inizio di lunga e profonda produzione letteraria.


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Giuseppe Volpe è nato nel 19/04/1986 ad Andria. Ha conseguito nel 2010 la laurea triennale in Lettere classiche con una tesi in Didattica del greco sugli epigrammi erotici di Paolo Silenziario, poeta bizantino, conseguendo nel 2013 la laurea magistrale in “Filologia, letterature e storia dell’antichità” con una tesi in Paleografia greca. Pubblica nel 2006 la sua prima raccolta di poesie, “La natura dei simboli”, e nel 2008 la seconda raccolta poetica, “Il fuoco”, e poi nel 2013 la terza, “Piccolo Canzoniere, poema d’amore tra l’anima e Dio”. Ha partecipato a vari concorsi letterari ottenendo ottimi risultati, collaborando anche con artisti locali per la produzione di spettacoli teatrali.