“Padre”
Essere e sentirsi padre
non è esserlo biologicamente,
essere padre
vuol dire essere presente
fisicamente, moralmente,
materialmente per i figli,
è dare l’esempio,
è preoccuparsi ogni giorno e spesso,
non dormire per loro,
non è accontentarli su tutto,
è ascoltarli, parlargli,
spiegargli le cose,
capire la loro lingua,
imparare da loro,
farsi piccolo come loro,
è essere pronti anche a morire per loro,
non è dare soldi
e fare la bella vita
e riempirli di cose materiali,
di telefoni, giocattoli inutili,
auto finte, vanità, vestiti firmati,
non è delegare alla scuola
la loro educazione,
è occuparsi di loro come tempo
e qualità soprattutto,
è non deluderli e assicurare loro
di essere sempre disponibili
e di non abbandonarli mai per nessun motivo
anche quando molto impegnati,
di non tradirli e spiegare
che ognuno deve avere i suoi tempi e spazi
senza intaccare il profondo affetto e amore,
essere padri è essere pronti a tutto per i figli,
è fare scelte e rinunce in funzione loro
anche se a volte a capire, sentire e apprezzare
questo sono solo i figli biologici o meno
e non partner, amici, genitori.
Essere padri è dare loro l’indirizzo,
il sentiero per camminare in autonomia
senza paura e conoscendo insidie e pericoli,
è dare il coraggio, la forza, la voglia,
la perseveranza, la curiosità
di vivere e cercare se stessi
e esplorare il mondo,
è viaggiare verso la libertà,
è dare essenzialmente loro
serenità, protezione e stimoli
anche se padri con le loro strane storie,
anche se poveri o disperati,
soli o non capiti.
Essere padri
è un mestiere di dare senza soffocare
ma stando attenti
a non perdere il filo dei propri insegnamenti,
essere padri è soffrire e piangere in silenzio
anche nei momenti più brutti,
è dover essere e mostrarsi forti e sicuri
anche quando ci si sente sprofondare
e non si sa cosa fare,
essere padri
è spesso annullarsi per dare,
è anche se a modo proprio
non smettere mai di amare!.
Dedicata ad Anna
che nell’amore, affetto e intenzioni è più
che una figlia da sempre.