Scorrono immagini,

nere vesti e bianche cotte

canti e inni latini

preghiere antiche,

casule dorate e mitrie a schiere,

superbe e cangianti porpore

in perfetta sincronia,

in piedi o genuflesse.

 

Oppresso da tanta coreografia,

penso all’uomo di Galilea…

alto e snello,

in cammino per le strade,

in sosta nelle case

e nei villaggi,

a lenire dolori,

a distribuire pane,

a dire beatitudini e guai,

in solitudine, spesso,

a pregare il Padre

di cui l’han fatto figlio.

E prossimo alla fine,

chino a lavare i piedi agli amici,

lasciato solo,

a gridare l’abbandono…

Ascolta Una notte di Natale interpretata dalla voce di Maria Antonietta Vito


FontePhotocredits: Paolo Farina
Articolo precedenteÈ ancora Natale
Articolo successivoIl mio Natale più bello
Domenico Canciani ha insegnato Lingua e civilizzazione francese nell’Università di Padova, occupandosi di Minoranze, storia intellettuale nella Francia del XX secolo e nel Maghreb, dei temi del dialogo interreligioso curando gli scritti di Louis Massignon (L’ospitalità di Abramo. All’origine di ebraismo, cristianesimo e islam, 2002; La suprema guerra santa dell’islam, 2003). Da anni si dedica allo studio della vita e del pensiero di Simone Weil, pubblicando articoli e monografie. Nel 2012 il volume Simone Weil. Le courage de penser, sintesi delle sue ricerche, ha ricevuto il Prix Biguet de l’Académie Française. Con Maria Antonietta Vito ha avviato una sistematica traduzione e cura di molti scritti della pensatrice francese.