Celebrando il senso del tatto

Il Laboratorio di Scrittura Creativa, organizzato dal Centro Diurno Cogestito Andria-Trani “Oltre il Muro”, Dipartimento di Salute Mentale ASL BAT e Cooperativa Sociale “Questa Città”, è proseguito, lunedì 3 giugno, grazie alle idee partecipative di Vincenzo, Rosaria, Mina, Francesca e Anna Maria. «Guardare ma non toccare!», be’, noi abbiamo pensato di fare esattamente il contrario. Sulle note di “Children” di Robert Miles, e lungo i sentieri verbali di Hemingway, si celebra il senso del tatto, gli occhi di Teresa, Davide, Maria Assunta, Eugenia, Francesca, Mariangela, Pasqua, Giacomo e Maria, hanno deciso di farsi bendare per tastare chi gli stava accanto, conoscersi e riconoscersi, scrutandosi timidamente e abbracciandosi calorosamente, perché l’essenziale è invisibile alla vista del piccolo principe che è in ciascuno di noi.

Ho percepito affetto. *Giacomo*

Riconoscersi da dettagli e trovare tanta umanità in un gesto semplice come una stretta di mano. *Anna Maria*.

Percepire il calore di una persona anche quando non la vedi trasmette dolcezza, rispetto e tanta forza. *Eugenia*

Il visibile è nell’indicibile, l’inespresso è la verità. *Davide*

Oggi con il contatto, mi ha fatto riscaldare dentro un senso di benevolenza e serenità. *Pasqua*

Le tue mani sono calde, morbide, rassicuranti come le tue, Mamma! *Maria*.

Il tatto ci trasmette delle emozioni e sensazioni indescrivibili, particolari e meravigliose. *Francesca*.

Ho provato una sensazione di benessere psicofisico. *Teresa*.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.