Coordinatore ed insegnante di inglese nel CPIA BAT “Gino Strada”, presso la sede associata di Trinitapoli, il musicista molfettese Roberto D’Elia presenta il suo nuovo singolo “Un Passo Avanti”, diretto dal giovane regista biscegliese Sergio Elia Patruno. Il brano, scritto e prodotto dallo stesso D’Elia, disponibile dal 1 giugno in tutti gli stores digitali, rivela un’anima indie e mainstream allo stesso tempo

Ciao, Roberto. Come nasce il tuo ultimo singolo “Un Passo Avanti”?

“Un passo Avanti” nasce all’improvviso, è una canzone che si è quasi scritta da sola, in quel periodo vivevo una parentesi molto dolorosa della mia vita, ed è venuta fuori così, un impeto di scrittura nel quale ho buttato giù quasi tutte le parole e la struttura armonica della canzone, col tempo ho modificato alcune parti del testo ma è rimasto pressoché identico a quello immaginato in quel preciso istante.

In che modo sei riuscito a coniugare l’aspetto indie e mainstream all’interno del brano?

“Un Passo Avanti” è fondamentalmente una ballad, quindi più mainstream come testo ed armonie, ho ricercato delle sonorità un po’ più indie sporcando i suoni delle chitarre, ricercando un ritornello più rock e pieno, che rendesse più potente la canzone nella parte finale, senza snaturarne l’anima acustica.

Cosa differenzia questo lavoro dalle dieci storie raccontate, in maniera rock e elettronica, nel precedente album “Tutto Quanto Il Tempo”?

“Tutto Quanto il Tempo” è stato un album principalmente acustico, con punte di rock ed elettronica, “Un passo Avanti” ha una sonorità più rock e meno acustica, anche se tutte le mie canzoni nascono con una chitarra acustica e la mia voce, quindi credo che avranno sempre più o meno lo stesso sapore. Per il prossimo album vorrei lavorare partendo da qui, mi piacerebbe farne uno più rock con punte di blues e jazz, che poi rappresentano i generi con i quali sono cresciuto.

Quale valore terapeutico e pedagogico assume per te la musica?

Per me la musica è tutto, prende gran parte della mia vita, è il mio rifugio, il mio porto sicuro, di solito apprezzo ed ascolto i dischi nelle mie trasferte quotidiane per raggiungere la scuola dove lavoro, lo faccio come si fa con un buon vino, gesticolando ed esaltandone il gusto ed i valori, la musica e l’arte mi hanno reso un uomo migliore ed invito tutti i genitori che leggeranno questa intervista a spingere i propri figli verso la musica e le arti in generale, come il corpo, anche lo spirito ha bisogno di tante cure soprattutto in questo periodo storico.

Progetti futuri?

Nell’immediato spero di poter riprendere la stagione dei concerti in giro per la Puglia e lo Stivale, pubblicando presto un nuovo album di canzoni inedite.

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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.