Un giorno ci rincontreremo.

Tu avrai le te Clarks sgualcite dai km e dai pensieri percorsi e un sorriso giovane e tenero.

Io un pantalone rigato con piega all’inglese e le inseparabili all-stars.

Avrai frai denti una spina di grano, per farmi capire che sai ancora di pane e al collo la tua macchinetta (come la chiami tu) analogica.

Io coprirò gli occhi felici con delle lenti scure e sulla spalla una analogica anche io.

Tu starai ferma, non farai nemmeno un passo, come sempre a camminare sarò io. Decisa e convinta, questa volta.

Sarà il giorno in cui i se, i ma, i perché, saranno cancellati dal vocabolario e dai cuori degli umani, sarà il giorno in cui ci arrenderemo al sentire e non al capire.

Sarà il giorno in cui i gerani si arrenderanno al bianco e i gigli accoglieranno sfumature di viola.

Sarà il giorno in cui tu ti arrenderai ai miei baci e io alla nostalgia campana datati in eredità da avi salernitani, senza pensare che debba cancellarla, ma solo amarla.

Sarà il giorno delle rese e delle conquiste.

SARÀ UN GRAN BEL GIORNO DI LIBERTÀ.

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